Riflessioni sul ruolo dello spazio aperto della città media, dello spazio libero, pervasivo, il cosiddetto slack space, ovvero lo spazio residuale, inteso qui come risorsa, “capitale pronta consegna”. La visione riportata è quella che osserva il fenomeno attraverso la lente della progettazione tecnologica e ambientale dell’architettura, dando a questi spazi una funzione di tipo bioclimatico, attraverso i loro “sistemi passivi”, e riducendo i fenomeni delle isole di calore urbane e, di conseguenza, limitando in maniera apprezzabile i fabbisogni energetici di raffrescamento all’interno degli edifici. Non dimeno essi possono collaborare al concetto di circular economy (nell’alveo più ampio della green economy e nell’ambito specifico del green building), nel momento in cui siano in grado di riacquisire nuovo valore rigenerativo. Coinvolgimento partecipativo di un associazionismo pro-attivo e degli utenti finali possono ridurre i costi di intervento. Effetti di resilienza, adattamento e mitigazione climatica, come pure di biodiversità urbana (con soluzioni di urban greening) completano il potenziale quadro di strategie eco-sistemiche. Il concetto di network urbano, si attua attraverso un collegamento reticolare fra queste ex lacune ed ex discontinuità. Il concetto di slack space va infine esteso a quello che coinvolge spesso i suoi margini, i suoi perimetri: gli spazi di transizione, inter-esterni, intermedi, di soglia, di prossimità fra edificio e vero e proprio spazio “aperto”.

Il capitale multiforme degli Slack Spaces

davoli p
2024

Abstract

Riflessioni sul ruolo dello spazio aperto della città media, dello spazio libero, pervasivo, il cosiddetto slack space, ovvero lo spazio residuale, inteso qui come risorsa, “capitale pronta consegna”. La visione riportata è quella che osserva il fenomeno attraverso la lente della progettazione tecnologica e ambientale dell’architettura, dando a questi spazi una funzione di tipo bioclimatico, attraverso i loro “sistemi passivi”, e riducendo i fenomeni delle isole di calore urbane e, di conseguenza, limitando in maniera apprezzabile i fabbisogni energetici di raffrescamento all’interno degli edifici. Non dimeno essi possono collaborare al concetto di circular economy (nell’alveo più ampio della green economy e nell’ambito specifico del green building), nel momento in cui siano in grado di riacquisire nuovo valore rigenerativo. Coinvolgimento partecipativo di un associazionismo pro-attivo e degli utenti finali possono ridurre i costi di intervento. Effetti di resilienza, adattamento e mitigazione climatica, come pure di biodiversità urbana (con soluzioni di urban greening) completano il potenziale quadro di strategie eco-sistemiche. Il concetto di network urbano, si attua attraverso un collegamento reticolare fra queste ex lacune ed ex discontinuità. Il concetto di slack space va infine esteso a quello che coinvolge spesso i suoi margini, i suoi perimetri: gli spazi di transizione, inter-esterni, intermedi, di soglia, di prossimità fra edificio e vero e proprio spazio “aperto”.
2024
9788891667755
sostenibilità ambientale urbana, slack spaces, spazi residuali, economia circolare, green building
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