L’Appennino Tosco‐Emiliano e Tosco‐Romagnolo, da un punto di vista idrogeologico, vede la prevalenza di acquiferi fratturati a medio‐bassa permeabilità, rappresentati, soprattutto, da torbiditi silico‐clastiche (ad esempio, le Arenarie di Monte Gottero ), pelitico‐arenacee (la Formazione Marnoso‐arenacea e le corrispondenti nelle “Unità Toscane”) o calcareo‐marnose (i “Flysch ad Elmintoidi” ed alcune unità Liguri terziarie, es. la Formazione di Monte Morello) o anche da unità puramente arenitiche (come la Formazione di Pantano).
Acque sotterranee fra Emilia‐Romagna e Toscana: acquiferi poveri o aquitard produttivi?
PICCININI, LEONARDO;
2013
Abstract
L’Appennino Tosco‐Emiliano e Tosco‐Romagnolo, da un punto di vista idrogeologico, vede la prevalenza di acquiferi fratturati a medio‐bassa permeabilità, rappresentati, soprattutto, da torbiditi silico‐clastiche (ad esempio, le Arenarie di Monte Gottero ), pelitico‐arenacee (la Formazione Marnoso‐arenacea e le corrispondenti nelle “Unità Toscane”) o calcareo‐marnose (i “Flysch ad Elmintoidi” ed alcune unità Liguri terziarie, es. la Formazione di Monte Morello) o anche da unità puramente arenitiche (come la Formazione di Pantano).File in questo prodotto:
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