La garanzia del diritto all'abitare degli anziani, declinazione del diritto alla vita indipendente (art. 19 Conv. Onu disabilità), richiede un approccio interdisciplinare per costruire percorsi abilitanti, promuovendo le capacità (residue), l'autonomia fisico-relazionale e l'invecchiamento in salute. Il tema è innanzitutto culturale: la percezione dell'anziano come soggetto capace o meno condiziona il suo statuto all'interno della società e le risposte istituzionali . La competenza psicologica consente di rilevare le “immagini” della vecchiaia e gli stereotipi ageisti più diffusi socialmente e di valutarne l'impatto sulla risposta (giuridica e socio-assistenziale) agli anziani. Su tale base, ricostruito il quadro giuridico a tutela dei diritti umani degli anziani, l'expertise filosofico-giuridica verifica se l'approccio prevalente nell'ambito normativo e nella pratica giuridica sia ageista o meno. Avvalendosi della ricostruzione storica del ruolo del Welfare State nella risposta ai bisognosi e dell'intervento pubblico nell'azione di contrasto alle nuove fragilità, l'analisi condotta dal gruppo amministrativista consente di comprendere quale modello di welfare (familistico, territoriale, di prossimità) sia più rispondente alla “svolta capacitante” delineata, sia nelle città, sia nelle aree interne della Regione ER soggette a spopolamento e depauperamento dei servizi pubblici essenziali. L'apporto sociologico mira a indagare il ruolo della fornitura di servizi socio-assistenziali da parte del Terzo settore all'interno della configurazione dei sistemi di welfare e come questa possa contribuire all'healthy e active aging. Quello architettonico-urbanistico lavora sul ripensamento di strutture e spazi dell'abitare e sul ruolo abilitante che la casa e il contesto urbano possono svolgere nella promozione dell'healthy e active aging. L'expertise geriatrica e l'approccio sesso- e genere-specifico garantiscono una valutazione olistica dei soggetti anziani partecipanti all'indagine, tenendo conto delle specificità individuali. In particolare, poiché alla base dell'approccio geriatrico v'è la valutazione multidimensionale, che considera i diversi domini di salute dell'individuo (non solo le patologie presenti, ma anche gli aspetti cognitivi, psicologici, funzionali e sociali che ne definiscono il livello di resilienza e possono influenzare il diritto all'abitare), tale competenza “apre” al dialogo con le altre expertise studiando come mantenere autonomia e funzionalità residue e rafforzare la rete socio-assistenziale a domicilio e sul territorio. Garantire il diritto all'abitare significa infatti salvaguardare per quanto possibile lo stato di autosufficienza del soggetto, promuovendo l'aumento degli anni liberi da disabilità e l'invecchiamento attivo. Ove la perdita funzionale non sia contrastabile, la garanzia di tale diritto favorisce il mantenimento di un'adeguata qualità di vita, determinata anche dalla possibilità di decidere dove e con chi vivere.

ADA - Anziani e diritto all'abitare: studio interdisciplinare sulle condizioni volte a promuovere l'healthy & active aging

Bernardini M. G.
2022

Abstract

La garanzia del diritto all'abitare degli anziani, declinazione del diritto alla vita indipendente (art. 19 Conv. Onu disabilità), richiede un approccio interdisciplinare per costruire percorsi abilitanti, promuovendo le capacità (residue), l'autonomia fisico-relazionale e l'invecchiamento in salute. Il tema è innanzitutto culturale: la percezione dell'anziano come soggetto capace o meno condiziona il suo statuto all'interno della società e le risposte istituzionali . La competenza psicologica consente di rilevare le “immagini” della vecchiaia e gli stereotipi ageisti più diffusi socialmente e di valutarne l'impatto sulla risposta (giuridica e socio-assistenziale) agli anziani. Su tale base, ricostruito il quadro giuridico a tutela dei diritti umani degli anziani, l'expertise filosofico-giuridica verifica se l'approccio prevalente nell'ambito normativo e nella pratica giuridica sia ageista o meno. Avvalendosi della ricostruzione storica del ruolo del Welfare State nella risposta ai bisognosi e dell'intervento pubblico nell'azione di contrasto alle nuove fragilità, l'analisi condotta dal gruppo amministrativista consente di comprendere quale modello di welfare (familistico, territoriale, di prossimità) sia più rispondente alla “svolta capacitante” delineata, sia nelle città, sia nelle aree interne della Regione ER soggette a spopolamento e depauperamento dei servizi pubblici essenziali. L'apporto sociologico mira a indagare il ruolo della fornitura di servizi socio-assistenziali da parte del Terzo settore all'interno della configurazione dei sistemi di welfare e come questa possa contribuire all'healthy e active aging. Quello architettonico-urbanistico lavora sul ripensamento di strutture e spazi dell'abitare e sul ruolo abilitante che la casa e il contesto urbano possono svolgere nella promozione dell'healthy e active aging. L'expertise geriatrica e l'approccio sesso- e genere-specifico garantiscono una valutazione olistica dei soggetti anziani partecipanti all'indagine, tenendo conto delle specificità individuali. In particolare, poiché alla base dell'approccio geriatrico v'è la valutazione multidimensionale, che considera i diversi domini di salute dell'individuo (non solo le patologie presenti, ma anche gli aspetti cognitivi, psicologici, funzionali e sociali che ne definiscono il livello di resilienza e possono influenzare il diritto all'abitare), tale competenza “apre” al dialogo con le altre expertise studiando come mantenere autonomia e funzionalità residue e rafforzare la rete socio-assistenziale a domicilio e sul territorio. Garantire il diritto all'abitare significa infatti salvaguardare per quanto possibile lo stato di autosufficienza del soggetto, promuovendo l'aumento degli anni liberi da disabilità e l'invecchiamento attivo. Ove la perdita funzionale non sia contrastabile, la garanzia di tale diritto favorisce il mantenimento di un'adeguata qualità di vita, determinata anche dalla possibilità di decidere dove e con chi vivere.
2022
2023
Locale (anche progetti interni a UNIFE)
Coordinatore
UNIFE - BANDO 5X1000 (2019) - 2021
Bernardini, M. G.
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