Il Centro Culturale Caixaforum di Siviglia rappresenta la capacità di rispondere alle difficoltà, alle limitazioni. È stato costruito in uno spazio destinato principalmente a parcheggio sotterraneo, dove esisteva pertanto, un potente scheletro strutturale di cemento. Il progetto cerca di risolvere due questioni strategiche negli interventi sulle strutture esistenti: la strategia di occupazione e la necessità di visibilità, in quanto edificio interrato. Alla prima questione il progetto risponde inserendo una serie di recinti relativamente autonomi alla ricerca di coesistenza e convivenza pacifica: due sale espositive, un auditorium, laboratori culturali, a cui si aggiungono l'amministrazione e una caffetteria, che si dispongono occupando gli spazi disponibili, ma senza sottomettersi alla struttura esistente. Per risolvere il problema della visibilità, si propone la costruzione di una pensilina esterna che copra i sistemi di accesso e consenta il flusso di visitatori: uno spazio pubblico, una piccola piazza coperta. Il progetto propone la sovrapposizione di due mondi: un mondo interno, scavato, risolto con un'architettura cartesiana, ortogonale, un'architettura per sempre, della permanenza e un mondo esteriore rappresentato dalla pensilina di accesso, che risponde alle contingenze, alle limitazioni, ai vincoli e alle costrizioni. Un'architettura che si confronta con la volontà di un'epoca e con la sensibilità contemporanea.
Guillermo Vazquez Consuegra Caixaforum Siviglia Caixaforum Sevilla
TESSARI A;
2019
Abstract
Il Centro Culturale Caixaforum di Siviglia rappresenta la capacità di rispondere alle difficoltà, alle limitazioni. È stato costruito in uno spazio destinato principalmente a parcheggio sotterraneo, dove esisteva pertanto, un potente scheletro strutturale di cemento. Il progetto cerca di risolvere due questioni strategiche negli interventi sulle strutture esistenti: la strategia di occupazione e la necessità di visibilità, in quanto edificio interrato. Alla prima questione il progetto risponde inserendo una serie di recinti relativamente autonomi alla ricerca di coesistenza e convivenza pacifica: due sale espositive, un auditorium, laboratori culturali, a cui si aggiungono l'amministrazione e una caffetteria, che si dispongono occupando gli spazi disponibili, ma senza sottomettersi alla struttura esistente. Per risolvere il problema della visibilità, si propone la costruzione di una pensilina esterna che copra i sistemi di accesso e consenta il flusso di visitatori: uno spazio pubblico, una piccola piazza coperta. Il progetto propone la sovrapposizione di due mondi: un mondo interno, scavato, risolto con un'architettura cartesiana, ortogonale, un'architettura per sempre, della permanenza e un mondo esteriore rappresentato dalla pensilina di accesso, che risponde alle contingenze, alle limitazioni, ai vincoli e alle costrizioni. Un'architettura che si confronta con la volontà di un'epoca e con la sensibilità contemporanea.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.