Negli ultimi anni la discussione italiana sulla decrescita è avanzata in modo disfasico rispetto al dibattito internazionale, specialmente quello in lingua inglese. Questo libro offre una prima occasione di mettersi al passo con una parte di quel dibattito. La decrescita viene qui concepita in due modalità fortemente interconnesse: i) come trasformazione dei sistemi produttivi in relazione a un’inedita centralità della riproduzione sociale; ii) come rallentamento deliberato dei livelli di produzione e consumo, finalizzato al restringimento del throughput, cioè della quantità di materia ed energia che attraversa il sistema economico. Per facilitare una sempre più necessaria transizione ecologica, gli autori immaginano una molteplicità di strategie o livelli di azione. Dal punto di vista delle pratiche di trasformazione, la tesi del volume è che le soggettività che porteranno avanti il progetto decrescentista si formeranno attraverso le pratiche e il conflitto, per esempio partecipando a movimenti sociali e azioni collettive di vario tipo, sostenendo le economie comunitarie e coltivando sensi comuni alternativi a quello egemonico. Tessendo alleanze, queste iniziative porteranno a cambiamenti politico-istituzionali in grado di facilitare il processo di transizione ecologica. Con la transizione ecologica che torna a salire nella scala di priorità delle agende politiche mondiali, il cui contenuto effettivo si ridisegna in tempo reale e in modo non sempre in linea con presupposti di ecologismo radicale, è urgente fornire una riflessione critica e una contro-narrazione che evidenzi i limiti dei paradigmi di pensiero correnti.
Introduzione
Asara V.Primo
;
2022
Abstract
Negli ultimi anni la discussione italiana sulla decrescita è avanzata in modo disfasico rispetto al dibattito internazionale, specialmente quello in lingua inglese. Questo libro offre una prima occasione di mettersi al passo con una parte di quel dibattito. La decrescita viene qui concepita in due modalità fortemente interconnesse: i) come trasformazione dei sistemi produttivi in relazione a un’inedita centralità della riproduzione sociale; ii) come rallentamento deliberato dei livelli di produzione e consumo, finalizzato al restringimento del throughput, cioè della quantità di materia ed energia che attraversa il sistema economico. Per facilitare una sempre più necessaria transizione ecologica, gli autori immaginano una molteplicità di strategie o livelli di azione. Dal punto di vista delle pratiche di trasformazione, la tesi del volume è che le soggettività che porteranno avanti il progetto decrescentista si formeranno attraverso le pratiche e il conflitto, per esempio partecipando a movimenti sociali e azioni collettive di vario tipo, sostenendo le economie comunitarie e coltivando sensi comuni alternativi a quello egemonico. Tessendo alleanze, queste iniziative porteranno a cambiamenti politico-istituzionali in grado di facilitare il processo di transizione ecologica. Con la transizione ecologica che torna a salire nella scala di priorità delle agende politiche mondiali, il cui contenuto effettivo si ridisegna in tempo reale e in modo non sempre in linea con presupposti di ecologismo radicale, è urgente fornire una riflessione critica e una contro-narrazione che evidenzi i limiti dei paradigmi di pensiero correnti.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.