L'assistenza domiciliare agli anziani tra servizio pubblico e terzo settore: Il Caso dell'Emilia-Romagna e di Ferrara

Nel paradigma Long Term Care (LTC) e in quello più ampio sui “regimi di cura” (Simonazzi 2009; Kofman, Raghuram, 2009; Piperno 2010), il concetto di cura riguarda tutte le fasi della vita della persona e mette al centro la salute della stessa. Le politiche LTC, come altre tipologie di politiche sociali, hanno fortemente subito l’influenza del New Public Management (NPM), orientando il focus delle politiche verso trasferimenti monetari, processi di “familismo opzionale attraverso il mercato” (Da Roit 2020) a discapito dell’erogazione di servizi pubblici, e verso una loro esternalizzazione nei confronti del terzo settore. Questo capitolo si focalizza sul Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) svolto nel Comune di Ferrara verso le persone anziane in condizione di non autosufficienza, e sui dispositivi istituzionali che regolano i rapporti tra il pubblico e il terzo settore. In che modo le politiche NPM hanno agito sui servizi socio-assistenziali e sanitari di assistenza domiciliare agli anziani nella regione Emilia-Romagna, e quali sono le possibilità e i limiti delle politiche domiciliari LTC nell’interrelazione tra istituzioni pubbliche, territorio e terzo settore ? Per rispondere a queste domande, la ricerca si è focalizzata sul SAD gestito dall’Azienda ai Servizi alla Persona (ASP) di Ferrara e svolto da un’importante cooperativa sociale del territorio attraverso la procedura di accreditamento, nella sua interrelazione con il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), fornito in gran parte direttamente dall’Azienda USL di Ferrara attraverso il suo personale sanitario. L’analisi della ricerca si è inoltre avvalsa di dati statistici su ADI e SAD a Ferrara e in Emilia-Romagna, estratti da banche dati della regione Emilia-Romagna e da noi elaborati.