Il concetto di Modo di vita imperiale intreccia un approccio neo-marxista all’ecologia politica con la teoria della regolazione e dell’egemonia gramsciana da una parte, e dall’altra con le teorie della pratica. È volto a spiegare perché persistono pratiche quotidiane socialmente distruttive e insostenibili a livello ambientale, come siano strettamente collegate al modo dominante di produzione e alle strategie di valorizzazione del capitale, e perché ci troviamo in quella che gli autori chiamano una ‘crisi della gestione della crisi’ nel campo della politica ambientale globale. L’idea alla base del Modi di vita imperiale (MVI) è che il tipo di vita quotidiana che caratterizza i centri capitalistici è di tipo ‘imperiale’ perché si basa su un tipo specifico di relazioni sociali e tra società e natura che si instaurano ‘altrove’, ossia imperniate sul ricorso a enormi e crescenti quantità di forza lavoro, risorse naturali e assorbitori di carbonio su scala globale, garantito attraverso mezzi legali, politici o attraverso l’uso di violenza. Il MVI costituisce un momento essenziale della riproduzione delle società capitalistiche, si cementifica attraverso le pratiche e le istituzioni, e plasma i soggetti e il loro senso comune incluso una certa idea di progresso e di benessere. Il valore aggiunto del concetto di MVI deriva proprio da questa articolazione complessa in grado di collegare il livello micro delle pratiche quotidiane con il livello macro dei modi di produzione e delle relazioni internazionali che le sostengono, contribuendo a comprendere in modo più efficace la crisi socio-ecologica e le ragioni dell’impasse della governance ambientale.
Il modo di vita imperiale: una chiave per leggere l’attuale crisi socio-ecologica.
Asara V
2023
Abstract
Il concetto di Modo di vita imperiale intreccia un approccio neo-marxista all’ecologia politica con la teoria della regolazione e dell’egemonia gramsciana da una parte, e dall’altra con le teorie della pratica. È volto a spiegare perché persistono pratiche quotidiane socialmente distruttive e insostenibili a livello ambientale, come siano strettamente collegate al modo dominante di produzione e alle strategie di valorizzazione del capitale, e perché ci troviamo in quella che gli autori chiamano una ‘crisi della gestione della crisi’ nel campo della politica ambientale globale. L’idea alla base del Modi di vita imperiale (MVI) è che il tipo di vita quotidiana che caratterizza i centri capitalistici è di tipo ‘imperiale’ perché si basa su un tipo specifico di relazioni sociali e tra società e natura che si instaurano ‘altrove’, ossia imperniate sul ricorso a enormi e crescenti quantità di forza lavoro, risorse naturali e assorbitori di carbonio su scala globale, garantito attraverso mezzi legali, politici o attraverso l’uso di violenza. Il MVI costituisce un momento essenziale della riproduzione delle società capitalistiche, si cementifica attraverso le pratiche e le istituzioni, e plasma i soggetti e il loro senso comune incluso una certa idea di progresso e di benessere. Il valore aggiunto del concetto di MVI deriva proprio da questa articolazione complessa in grado di collegare il livello micro delle pratiche quotidiane con il livello macro dei modi di produzione e delle relazioni internazionali che le sostengono, contribuendo a comprendere in modo più efficace la crisi socio-ecologica e le ragioni dell’impasse della governance ambientale.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.