Durante il suo soggiorno a Napoli all’inizio del 1621, a causa dell’ostilità degli artisti locali Guido Reni non riuscì nell’impresa di decorare la Cappella del Tesoro di San Gennaro. In quei mesi travagliati, tuttavia, egli si legò in amicizia con il sarto Giovanni Domenico Lercaro, il quale gli ordinò tre quadri che avrebbe poi donato ai Girolamini: il San Francesco in estasi, la Fuga in Egitto e l’Incontro tra Cristo e il Battista. Alcune lettere inedite riscoperte nell’archivio della congregazione dell’Oratorio di Napoli, e in particolare due autografi di Reni e di Francesco Gessi datati 30 e 31 gennaio 1624, gettano ora nuova luce sulle commissioni che il sarto aveva rivolto ai pittori bolognesi; mentre una lettera spedita dall’Oratorio di Napoli alla Vallicella di Roma il 2 gennaio 1627 fornisce informazioni preziose sulla trattativa dei filippini per ottenere l’Incontro, giunto ai Girolamini soltanto nella primavera del 1629, e sull’autonomia di Guido nell’ideazione del singolare progetto iconografico del dipinto.

Guido Reni e Francesco Gessi: lettere inedite ai Girolamini di Napoli

Gianluca Forgione
2023

Abstract

Durante il suo soggiorno a Napoli all’inizio del 1621, a causa dell’ostilità degli artisti locali Guido Reni non riuscì nell’impresa di decorare la Cappella del Tesoro di San Gennaro. In quei mesi travagliati, tuttavia, egli si legò in amicizia con il sarto Giovanni Domenico Lercaro, il quale gli ordinò tre quadri che avrebbe poi donato ai Girolamini: il San Francesco in estasi, la Fuga in Egitto e l’Incontro tra Cristo e il Battista. Alcune lettere inedite riscoperte nell’archivio della congregazione dell’Oratorio di Napoli, e in particolare due autografi di Reni e di Francesco Gessi datati 30 e 31 gennaio 1624, gettano ora nuova luce sulle commissioni che il sarto aveva rivolto ai pittori bolognesi; mentre una lettera spedita dall’Oratorio di Napoli alla Vallicella di Roma il 2 gennaio 1627 fornisce informazioni preziose sulla trattativa dei filippini per ottenere l’Incontro, giunto ai Girolamini soltanto nella primavera del 1629, e sull’autonomia di Guido nell’ideazione del singolare progetto iconografico del dipinto.
2023
Forgione, Gianluca
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