Il sito mesolitico di Comignolo sull'Appennino romagnolo. Ricerche, studi e prospettive di valorizzazione

Le conoscenze sulle frequentazioni mesolitiche del distretto territoriale dell’Appennino romagnolo sono scarse e frammentarie. Il ritrovamento e lo scavo di un nuovo sito preistorico all’aperto sulle sponde del Lago di Ridracoli (FC) nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, hanno fornito nuovi dati circa il popolamento dell’area nel primo Olocene. Lo studio dell’industria litica ha evidenziato l’esistenza di un contesto complesso, che deve aver vissuto più episodi di frequentazione tra il Sauveterriano e il Castelnoviano (9.600-5.800 a.C.) ma la cui lettura cronologico-ambientale è complicata dal carattere disturbato del deposito. Il sito di Comignolo viene a costituire un’inedita e importante fonte di conoscenze in un ambito territoriale ancora poco noto, ma importante al fine di ricostruire le strategie insediative degli ultimi cacciatori-raccoglitori e dei primi agricoltori tra Emilia-Romagna e Toscana.