Introduzione L’introduzione dell’obbligo della vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) in Italia ha condotto a un aumento delle coperture vaccinali nel Paese. Per garantire il mantenimento delle coperture raggiunte, è comunque importante comprendere i fattori che influenzano l’adesione alle vaccinazioni nella popolazione. In questo senso, le donne in gravidanza, in cui le scelte vaccinali si vanno delineando per la prima volta, rappresentano una popolazione ideale di studio e intervento. Materiali e metodi È stata condotta un’indagine trasversale per valutare le conoscenze e le attitudini sulle vaccinazioni pediatriche e l›intenzione di vaccinare tra le donne in gravidanza che hanno frequentato i corsi di accompagnamento alla nascita (CAN) organizzati dai Consultori delle tre ASL della città di Roma. È stato distribuito un questionario autosomministrato, che includeva una sezione specifica sulla vaccinazione MPR. È stata condotta un’analisi statistica univariata e multivariata per analizzare i determinanti dell’intenzione a vaccinare i propri figli contro MPR. Risultati Un totale di 458 donne al terzo trimestre di gravidanza, che ha frequentato i CAN in 36 Consultori e due Ospedali della città di Roma, ha risposto al sondaggio. L’intenzione di vaccinare contro MPR è risultata associata all’avere ricevuto informazioni da un operatore sanitario (OR = 1,92;IC95%: 1,01-3,63), alla percezione dell’importanza della vaccinazione per proteggere contro il morbillo (OR = 4,68; IC95%: 2,48-9,54) e la rosolia (OR = 5,97; IC95%: 2,98-11,95), al dichiarare di non credere alle notizie sui rischi del vaccino MPR (OR = 2,7; IC95%: 1,38-5,50) e di sentirsi in colpa nel caso in cui il bambino dovesse contrarre la malattia (OR = 2,56; IC95%: 1,16-5,62). Fattori associati negativamente all’intenzione di vaccinare erano l’uso di medicine non convenzionali (OR = 0,34; IC95%: 0,16-0,76), il ritenere che il vaccino MPR possa avere gravi effetti collaterali (OR = 0,37; IC95%: 0,00-0,29) e il senso di colpa verso possibili effetti gravi del vaccino (OR = 0,40; IC95%: 0,21- 0,76). Conclusioni Nella popolazione di studio, la paura degli effetti collaterali del vaccino MPR è risultata essere il determinante principale dell’intenzione di vaccinare, insieme alla percezione dell’importanza della vaccinazione per proteggere dal morbillo e dalla rosolia. La fonte di informazioni riveste un ruolo importante nel definire le idee sui vaccini. Per garantire il sostenimento delle coperture vaccinali, dovrebbero essere promosse strategie di informazione e comunicazione per aumentare la fiducia nei vaccini, agendo in particolare sulla paura degli eventi avversi, con un coinvolgimento diretto degli operatori sanitari.
Determinanti dell’intenzione di vaccinare contro morbillo, pertosse e rosolia. Risultati di un’indagine condotta in una popolazione di donne in gravidanza della città di Roma
A. ROSSO;
2019
Abstract
Introduzione L’introduzione dell’obbligo della vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) in Italia ha condotto a un aumento delle coperture vaccinali nel Paese. Per garantire il mantenimento delle coperture raggiunte, è comunque importante comprendere i fattori che influenzano l’adesione alle vaccinazioni nella popolazione. In questo senso, le donne in gravidanza, in cui le scelte vaccinali si vanno delineando per la prima volta, rappresentano una popolazione ideale di studio e intervento. Materiali e metodi È stata condotta un’indagine trasversale per valutare le conoscenze e le attitudini sulle vaccinazioni pediatriche e l›intenzione di vaccinare tra le donne in gravidanza che hanno frequentato i corsi di accompagnamento alla nascita (CAN) organizzati dai Consultori delle tre ASL della città di Roma. È stato distribuito un questionario autosomministrato, che includeva una sezione specifica sulla vaccinazione MPR. È stata condotta un’analisi statistica univariata e multivariata per analizzare i determinanti dell’intenzione a vaccinare i propri figli contro MPR. Risultati Un totale di 458 donne al terzo trimestre di gravidanza, che ha frequentato i CAN in 36 Consultori e due Ospedali della città di Roma, ha risposto al sondaggio. L’intenzione di vaccinare contro MPR è risultata associata all’avere ricevuto informazioni da un operatore sanitario (OR = 1,92;IC95%: 1,01-3,63), alla percezione dell’importanza della vaccinazione per proteggere contro il morbillo (OR = 4,68; IC95%: 2,48-9,54) e la rosolia (OR = 5,97; IC95%: 2,98-11,95), al dichiarare di non credere alle notizie sui rischi del vaccino MPR (OR = 2,7; IC95%: 1,38-5,50) e di sentirsi in colpa nel caso in cui il bambino dovesse contrarre la malattia (OR = 2,56; IC95%: 1,16-5,62). Fattori associati negativamente all’intenzione di vaccinare erano l’uso di medicine non convenzionali (OR = 0,34; IC95%: 0,16-0,76), il ritenere che il vaccino MPR possa avere gravi effetti collaterali (OR = 0,37; IC95%: 0,00-0,29) e il senso di colpa verso possibili effetti gravi del vaccino (OR = 0,40; IC95%: 0,21- 0,76). Conclusioni Nella popolazione di studio, la paura degli effetti collaterali del vaccino MPR è risultata essere il determinante principale dell’intenzione di vaccinare, insieme alla percezione dell’importanza della vaccinazione per proteggere dal morbillo e dalla rosolia. La fonte di informazioni riveste un ruolo importante nel definire le idee sui vaccini. Per garantire il sostenimento delle coperture vaccinali, dovrebbero essere promosse strategie di informazione e comunicazione per aumentare la fiducia nei vaccini, agendo in particolare sulla paura degli eventi avversi, con un coinvolgimento diretto degli operatori sanitari.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.