The designer must be aware of ‘time’, not just the time it takes to create and produce a product, but also the time it takes for the object to have its intended ‘meaning’ and ‘function’. ‘Time’ can be a product itself (a stopwatch or an hourglass), have an underlying meaning (a candle), be a signifier (a book or a picture), or even be an allusion (a lamp that is lit up). The ‘body’, which is related to the object, may also function as a ‘measure of time’ (linked to action, rhythm, user behaviour, and kinematics), and it is crucial to recognize the relationship between body, object and space, and ‘time’ by calibrating and respecting needs and limits. ‘Time’ can nevertheless also be a memory enclosed in the object. ‘Transitions’ in spatial configurations are defined by time in relation to object, body, and space. The designer must try to understand how memory can be stored, documented, or actualized because the item becomes a container for memory (historical, social, individual, of a community, or of a context of knowledge). The first year of the degree program in Industrial Product Design at the University of Ferrara, Drawing Laboratory, has focused on space and time in the memory of objects for the past two years. This topic has also been the focus of ongoing research and experimentation underway for over five years.

Il designer deve conoscere il ‘tempo’, non solo quello della progettazione e della realizzazione di un prodotto ma anche quello racchiuso nel ‘significato’ e nella ‘funzione’ dell’oggetto. A volte il ‘tempo’ è immagine stessa del prodotto (un cronometro o una clessidra), a volte è un significato sotteso (una candela), altre volte un significante (un libro o una fotografia) o un’allusione (la variazione luminosa di una lampada). Poi è importante ricordare anche come il ‘corpo’, che si relaziona all’oggetto, può ‘essere misura del tempo’ (legato all’azione, al ritmo, al comportamento d’utilizzo e alla cinematica) e come risulti necessario riconoscere il rapporto tra corpo, oggetto e spazio, e tempo calibrando e rispettando esigenze e limiti. Ma il ‘tempo’ può essere anche memoria racchiusa nell’oggetto. Il ‘tempo’ in rapporto all’oggetto, al corpo ed allo spazio definisce ‘transizioni’ di configurazioni spaziali. L’oggetto diviene un contenitore di memoria (storica, sociale, individuale, di una comunità, di un contesto di saperi) e il designer deve cercare di comprendere come la memoria possa venire conservata, documentata o attualizzata. Spazio e tempo nella memoria degli oggetti sono da due anni il tema didattico del Laboratorio del Disegno del primo anno del Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale dell’Università di Ferrara e insieme un filone di ricerca e sperimentazione avviato da oltre cinque anni.

Il transitare della memoria. Quando il tempo trasforma gli oggetti per un nuovo spazio

Marcello Balzani;Federica Maietti;Fabiana Raco
;
Francesco Viroli;Gabriele Giau
2023

Abstract

The designer must be aware of ‘time’, not just the time it takes to create and produce a product, but also the time it takes for the object to have its intended ‘meaning’ and ‘function’. ‘Time’ can be a product itself (a stopwatch or an hourglass), have an underlying meaning (a candle), be a signifier (a book or a picture), or even be an allusion (a lamp that is lit up). The ‘body’, which is related to the object, may also function as a ‘measure of time’ (linked to action, rhythm, user behaviour, and kinematics), and it is crucial to recognize the relationship between body, object and space, and ‘time’ by calibrating and respecting needs and limits. ‘Time’ can nevertheless also be a memory enclosed in the object. ‘Transitions’ in spatial configurations are defined by time in relation to object, body, and space. The designer must try to understand how memory can be stored, documented, or actualized because the item becomes a container for memory (historical, social, individual, of a community, or of a context of knowledge). The first year of the degree program in Industrial Product Design at the University of Ferrara, Drawing Laboratory, has focused on space and time in the memory of objects for the past two years. This topic has also been the focus of ongoing research and experimentation underway for over five years.
2023
9788835155119
Il designer deve conoscere il ‘tempo’, non solo quello della progettazione e della realizzazione di un prodotto ma anche quello racchiuso nel ‘significato’ e nella ‘funzione’ dell’oggetto. A volte il ‘tempo’ è immagine stessa del prodotto (un cronometro o una clessidra), a volte è un significato sotteso (una candela), altre volte un significante (un libro o una fotografia) o un’allusione (la variazione luminosa di una lampada). Poi è importante ricordare anche come il ‘corpo’, che si relaziona all’oggetto, può ‘essere misura del tempo’ (legato all’azione, al ritmo, al comportamento d’utilizzo e alla cinematica) e come risulti necessario riconoscere il rapporto tra corpo, oggetto e spazio, e tempo calibrando e rispettando esigenze e limiti. Ma il ‘tempo’ può essere anche memoria racchiusa nell’oggetto. Il ‘tempo’ in rapporto all’oggetto, al corpo ed allo spazio definisce ‘transizioni’ di configurazioni spaziali. L’oggetto diviene un contenitore di memoria (storica, sociale, individuale, di una comunità, di un contesto di saperi) e il designer deve cercare di comprendere come la memoria possa venire conservata, documentata o attualizzata. Spazio e tempo nella memoria degli oggetti sono da due anni il tema didattico del Laboratorio del Disegno del primo anno del Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale dell’Università di Ferrara e insieme un filone di ricerca e sperimentazione avviato da oltre cinque anni.
Representation, Documentation, Object, Memory, Spatial Configurations
Rappresentazione, Documentazione, Oggetto, Memoria, Vonfigurazioni spaziali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/2523270
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