L’obbligo di costruire adeguati assetti organizzativi è diventato uno dei cardini della disciplina societaria e della crisi di impresa. Con l’entrata in vigore -finalmente- del codice della crisi sono anche entrati in vigore i parametri cui rapportarsi per capire se l’assetto organizzativo è adeguato. Risulta quindi confermato che il punto di riferimento della disciplina è la situazione finanziaria della società: seguendo una evoluzione normativa ormai consolidata emerge, dunque, la necessità di trovare un equilibrio rispetto ai parametri finanziari della società. Tale contesto normativo rappresenta quindi una decisa presa di posizione rispetto alla necessità di valutare l’aspetto finanziario della situazione sociale, ovvero un aspetto che fuoriesce della valutazione del contesto aziendale secondo criteri contabili. Non vi è una -altrettanto chiara- presa di posizione rispetto alla necessità di prendere in considerazione fattori di rischio diversi rispetto a quelli finanziari, perlomeno all’interno del codice civile e del codice della crisi. La attuale situazione di fatto, tuttavia, non pare in linea con tale circoscritta individuazione dei fattori di rischio da valutare. Nel contesto attuale sono presenti almeno tre fattori di rischio estremamente rilevanti ed invasivi, capaci di stravolgere una attività di impresa. La prima è la crisi dei rapporti internazionali legata al conflitto sulla terra Ucraina. I rischi e le dinamiche legati alla presenza di un conflitto non sono certamente una novità assoluta. Rappresentano però , per la appartenenza del conflitto al territorio europeo, e per l’impatto del conflitto sul reperimento della materi prima, un accadimento comunque eccezionale, che trova precedenti in un arco temporale molto risalente. La seconda è il tristemente noto fenomeno pandemico, che ha determinato uno stravolgimento senza precedenti dello stile di vita, delle abitudini, del contesto economico mondiale. La terza è costituita dal fattore di rischio ambientale. A differenza dei primi due elementi oggetto di considerazione, l’effetto distorsivo di tale elemento non si è ancora pienamente prodotto ma è unicamente ipotizzato come un evento futuro, di portata sconvolgente ed epocale.

Assetti organizzativi adeguati, cambiamento climatico e transizione ecologica

Andrea Lolli
2023

Abstract

L’obbligo di costruire adeguati assetti organizzativi è diventato uno dei cardini della disciplina societaria e della crisi di impresa. Con l’entrata in vigore -finalmente- del codice della crisi sono anche entrati in vigore i parametri cui rapportarsi per capire se l’assetto organizzativo è adeguato. Risulta quindi confermato che il punto di riferimento della disciplina è la situazione finanziaria della società: seguendo una evoluzione normativa ormai consolidata emerge, dunque, la necessità di trovare un equilibrio rispetto ai parametri finanziari della società. Tale contesto normativo rappresenta quindi una decisa presa di posizione rispetto alla necessità di valutare l’aspetto finanziario della situazione sociale, ovvero un aspetto che fuoriesce della valutazione del contesto aziendale secondo criteri contabili. Non vi è una -altrettanto chiara- presa di posizione rispetto alla necessità di prendere in considerazione fattori di rischio diversi rispetto a quelli finanziari, perlomeno all’interno del codice civile e del codice della crisi. La attuale situazione di fatto, tuttavia, non pare in linea con tale circoscritta individuazione dei fattori di rischio da valutare. Nel contesto attuale sono presenti almeno tre fattori di rischio estremamente rilevanti ed invasivi, capaci di stravolgere una attività di impresa. La prima è la crisi dei rapporti internazionali legata al conflitto sulla terra Ucraina. I rischi e le dinamiche legati alla presenza di un conflitto non sono certamente una novità assoluta. Rappresentano però , per la appartenenza del conflitto al territorio europeo, e per l’impatto del conflitto sul reperimento della materi prima, un accadimento comunque eccezionale, che trova precedenti in un arco temporale molto risalente. La seconda è il tristemente noto fenomeno pandemico, che ha determinato uno stravolgimento senza precedenti dello stile di vita, delle abitudini, del contesto economico mondiale. La terza è costituita dal fattore di rischio ambientale. A differenza dei primi due elementi oggetto di considerazione, l’effetto distorsivo di tale elemento non si è ancora pienamente prodotto ma è unicamente ipotizzato come un evento futuro, di portata sconvolgente ed epocale.
2023
Lolli, Andrea
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