Per poter dare una dimensione alla superficie, occorre innanzitutto definirla. La profondità di una superficie si determina dal momento in cui la si esplora. La superficie può essere definita attraverso la sua dimensione fisica, concettuale, intellettuale, interpretativa. È un’entità astratta. Uno sviluppo geometrico. Un luogo in cui avvengono fenomeni. È luogo concreto di materia dai comportamenti caratteristici. La definizione di superficie cambia a seconda della disciplina a cui si fa riferimento, a seconda dell’intorno in cui è inserita. Orientarsi nelle diverse declinazioni può risultare facile, se si considerano separatamente i diversi ambiti in cui la superficie, di natura fisica o astratta, ha ragion d’essere. Azione non facile, se si considera invece lo spazio della superficie nelle sue interrelazioni. La superficie è ovunque e si correla con tutto. Necessita di molteplici definizioni perché molteplici sono le accezioni da inserire tra le variabili del sistema. Nel rilievo delle superfici architettoniche storiche il fulcro è apparentemente solo materico. Le relazioni si complicano nella scomposizione in punti (siano essi selezionati attraverso una discretizzazione a priori o massivamente organizzati da un’acquisizione quantitativa) e nello sviluppo geometrico rappresentato delle superfici. E la dimensione temporale costituisce un ulteriore elemento da mettere a sistema. La superficie è un luogo in cui geometria e storia si incontrano. È stratificazione dall’identità complessa e multiforme. È materia segnata dal tempo. Il volume raccoglie esperienze di rilievo delle superfici attraverso un percorso che tocca diversi momenti di ricerca, metodologie, applicazioni, finalità, lungo un arco temporale esteso. Al centro si colloca il dato digitale nell’analisi e interpretazione delle superfici architettoniche storiche. Le attuali linee di ricerca stanno andando nella direzione dell’automatizzazione della gestione delle grandi quantità di dati che è oggi possibile acquisire con strumenti di rilievo tridimensionale sempre più rapidi e “ottimizzati”, verso la segmentazione dei modelli, verso approcci di predizione algoritmica, che pongono degli interrogativi in merito alla logica di interpretazione sottesa a questi processi. Sta cambiando il modo di fare “diagnosi”, di mappare i tematismi, di discretizzare il dato? Probabilmente sì, sicuramente sì. Come tutti i processi innovativi che portano a un “nuovo modo” di fare, forse la direzione da intraprendere è quella di fondare le radici nel pregresso fornendo un orizzonte fatto più di domande che di risposte.
Superfici di Rilievo. Metodologie integrate per la conoscenza e la conservazione del patrimonio architettonico: documentazione, diagnostica e rappresentazione
Maietti, Federica
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2023
Abstract
Per poter dare una dimensione alla superficie, occorre innanzitutto definirla. La profondità di una superficie si determina dal momento in cui la si esplora. La superficie può essere definita attraverso la sua dimensione fisica, concettuale, intellettuale, interpretativa. È un’entità astratta. Uno sviluppo geometrico. Un luogo in cui avvengono fenomeni. È luogo concreto di materia dai comportamenti caratteristici. La definizione di superficie cambia a seconda della disciplina a cui si fa riferimento, a seconda dell’intorno in cui è inserita. Orientarsi nelle diverse declinazioni può risultare facile, se si considerano separatamente i diversi ambiti in cui la superficie, di natura fisica o astratta, ha ragion d’essere. Azione non facile, se si considera invece lo spazio della superficie nelle sue interrelazioni. La superficie è ovunque e si correla con tutto. Necessita di molteplici definizioni perché molteplici sono le accezioni da inserire tra le variabili del sistema. Nel rilievo delle superfici architettoniche storiche il fulcro è apparentemente solo materico. Le relazioni si complicano nella scomposizione in punti (siano essi selezionati attraverso una discretizzazione a priori o massivamente organizzati da un’acquisizione quantitativa) e nello sviluppo geometrico rappresentato delle superfici. E la dimensione temporale costituisce un ulteriore elemento da mettere a sistema. La superficie è un luogo in cui geometria e storia si incontrano. È stratificazione dall’identità complessa e multiforme. È materia segnata dal tempo. Il volume raccoglie esperienze di rilievo delle superfici attraverso un percorso che tocca diversi momenti di ricerca, metodologie, applicazioni, finalità, lungo un arco temporale esteso. Al centro si colloca il dato digitale nell’analisi e interpretazione delle superfici architettoniche storiche. Le attuali linee di ricerca stanno andando nella direzione dell’automatizzazione della gestione delle grandi quantità di dati che è oggi possibile acquisire con strumenti di rilievo tridimensionale sempre più rapidi e “ottimizzati”, verso la segmentazione dei modelli, verso approcci di predizione algoritmica, che pongono degli interrogativi in merito alla logica di interpretazione sottesa a questi processi. Sta cambiando il modo di fare “diagnosi”, di mappare i tematismi, di discretizzare il dato? Probabilmente sì, sicuramente sì. Come tutti i processi innovativi che portano a un “nuovo modo” di fare, forse la direzione da intraprendere è quella di fondare le radici nel pregresso fornendo un orizzonte fatto più di domande che di risposte.File | Dimensione | Formato | |
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