Shutting down the New Deal’s «foremost experiment with corporatism», the Schechter ruling seemed to mark the unchangeable laissez-faire nature of American economy and constitutionalism. Few years later, the accomplishment of the “regulatory state” clearly proved that it had been not. This paper aims to retrace the history of American regulation marked by iconic judicial cases – e.g. the Munn, Lochner, Nebbia cases, which shaped a unique model of regulated capitalism for the United States. Over the course of a century, discussing these cases and moving from traditional liberal cornerstones, justices, professors, and policymakers contributed to defining a completely revisited image of individual liberties and public powers, especially private property and its nexus with American democracy. Indeed, the American constitution showed a brand-new face after the New Deal Era in terms of constitutional powers balance and economic regulation, even without experiencing the political trauma other countries had through those years.

Muovendo dalla sentenza Schecter che sembrava aver frenato gli esperimenti più arditi (e corporativi) dell’«early New Deal» per riaffermare il tradizionale principio del laissez-faire, questo articolo mira a ricostruire il percorso teorico e giurisprudenziale della regolazione dell’economia americana che aveva preceduto tale pronuncia e che condurrà, comunque, all’affermazione di un «regulatory state» americano. Si tratta di una vicenda lunga e disseminata, tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, di sentenze peculiari: i casi Munn, Lochner, Nebbia, tra gli altri, hanno contrassegnato la storia giuridica americana marcando ciascuno un passo verso un complesso, e spesso contestato, modello di capitalismo regolato statunitense. Intorno a queste si sviluppò un accesso dibattito che, muovendo dai capisaldi tradizionali del costituzionalismo liberale, ha visto scontrarsi giudici, giuristi e legislatori tutti impegnati a ripensare i confini delle sfere pubblica e privata del diritto e, in particolare, del diritto di proprietà e del suo legame con la democrazia americana. Alla fine degli anni Trenta, infatti, l’equilibrio degli stessi poteri costituzionali sembrava mostrare un volto nuovo e, pur senza vivere i terremoti politico-costituzionali avvenuti altrove nel mondo, anche negli Stati Uniti si poteva parlare di una costituzione trasformata, quanto meno nella sua dimensione economica.

Tra «Liberty And Property» e «Regulation And Democracy». Il percorso giuridico-costituzionale del governo dell’economia negli Stati Uniti d’America, tra fine Ottocento e «early New Deal»

MALPASSI S
2021

Abstract

Shutting down the New Deal’s «foremost experiment with corporatism», the Schechter ruling seemed to mark the unchangeable laissez-faire nature of American economy and constitutionalism. Few years later, the accomplishment of the “regulatory state” clearly proved that it had been not. This paper aims to retrace the history of American regulation marked by iconic judicial cases – e.g. the Munn, Lochner, Nebbia cases, which shaped a unique model of regulated capitalism for the United States. Over the course of a century, discussing these cases and moving from traditional liberal cornerstones, justices, professors, and policymakers contributed to defining a completely revisited image of individual liberties and public powers, especially private property and its nexus with American democracy. Indeed, the American constitution showed a brand-new face after the New Deal Era in terms of constitutional powers balance and economic regulation, even without experiencing the political trauma other countries had through those years.
2021
Malpassi, S
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