L’ACCADEMIA DELLA MORTE DI FERRARA: L’ORATORIO E IL PRIMATO DI GIOVANNI BATTISTA BASSANI

The study proposes to outline the vicissitudes of the Accademia della Morte of Ferrara, a derivation of the ancient Confraternita della Morte, among the main musical associations active in north-eastern Italy during the 17th century. Through the reading of its rich documentary fund, now preserved in the Archivio diocesano of Ferrara, it has been possible to ascertain the main organisational, economic and socio-cultural aspects that regulated its life in relation to the society of Ferrara at the time. Due to the dispersion of its ancient musical archive, the only group of compositions that can be attributed to the Accademia today is the corpus of oratorio librettos performed between the second half of the 17th century and the early 18th century. These – most of which are now kept in the Biblioteca Comunale Ariostea in Ferrara – not only allow us to gain an understanding of the scope of the activities promoted by the association, but also provide an important indication of the cultural fashions and musical trends that spread among the city’s elite. After the census of all Ferrara’s librettos and the recognition of the early history of the oratorio in the former Este capital – preliminary aspects to circumscribe the phenomenon under investigation – the analysis turned to the oratorios of the Accademia della Morte, with particular attention to those composed by the maestro di cappella Giovanni Battista Bassani, of which three scores have survived. It has thus been possible to appreciate how the genre initially conformed to the specific devotional needs of the sodality and then entered into a close relationship with trends radiating from other musical centres.

Lo studio propone di delineare le vicende dell’Accademia della Morte di Ferrara, emanazione dell’antica Confraternita della Morte, fra i principali sodalizi musicali attivi in area padana durante il Seicento. Attraverso la lettura del suo ricco fondo documentario, oggi conservato presso l’Archivio storico diocesano di Ferrara, è stato possibile appurare i principali aspetti organizzativi, economici e socioculturali che ne regolarono la vita in relazione alla società della Ferrara del tempo. A causa della dispersione del suo antico archivio musicale, l’unico gruppo di composizioni oggi ascrivibile all’Accademia è il corpus di libretti di oratori eseguiti tra la seconda metà del Seicento e il primo Settecento. Questi – oggi custoditi in larga parte presso la Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara –, oltre a consentire di cogliere la portata dell’attività promossa dal sodalizio, forniscono importanti riscontri circa le mode culturali e le tendenze musicali che si diffusero nell’élite cittadina. Dopo il censimento di tutti i libretti di aria ferrarese e la ricognizione delle prime vicende dell’oratorio nell’ex capitale estense – aspetti preliminari per circoscrivere il fenomeno oggetto d’indagine – l’analisi è stata rivolta agli oratori dell’Accademia della Morte, con particolare attenzione a quelli composti dal maestro di cappella Giovanni Battista Bassani, dei quali sono pervenute tre partiture. È stato così possibile cogliere con quali modalità il genere si conformò inizialmente alle esigenze devozionali specifiche del sodalizio per poi entrare in stretto rapporto con le tendenze irradiate da altri centri musicali.