This article presents the results of the analysis of faunal remains recovered during the extensive excavation campaigns carried out at Doss Penede (Province of Trento) between 2019 and 2020 by the University of Trento and the Soprintendenza per i beni culturali della Provincia Autonoma di Trento. Doss Penede is a hill-site located in the south of the city of Nago and 3 km east of Riva del Garda. The excavations brought to light structures from and between the Late Iron Age and the late Imperial period (6th century BC-5th century AD). It is of particular interest to know how Romanisation took place, whether peacefully or by force, in settlements located in an area that was purely peripheral to an urban centre of reference and to investigate the economy of the site. The faunal remains amount to more than 3,000 finds, most related to domestic animals like sheep, goats, cattle and pigs. The most consistent nucleus dates from the 1st century BC to the 4th century AD and is linked to the Roman life and occupation of the site with the function of a castellum. In addition, a small amount of fish, canid and bird remains were recovered. The most represented taxa are small domestic ruminants with goats predominating over sheep. Quantitative data and taphonomic analysis of the faunal material are presented and compared to data from other coeval sites that had continuity from the Late Iron Age to the late Imperial period.

Il seguente contributo presenta i risultati dello studio del lotto faunistico raccolto nel corso delle campagne di scavo estensive condotte sul Doss Penede (TN) dal 2019 al 2020 dall’Università di Trento e dalla Soprintendenza per i beni culturali della Provincia Autonoma di Trento. Il Doss Penede è una collina posta a sud dell’odierno abitato di Nago e a 3 km a est da Riva del Garda. Le strutture messe in luce nel corso degli scavi appartengono in buona parte tra la seconda Età del Ferro e la tarda età imperiale (VI a.C.-V d.C.). Di particolare interesse è conoscere in che modo è avvenuta la romanizzazione se in maniera pacifica o forzata in insediamenti di un’area prettamente periferica rispetto ad un centro urbano di riferimento e apprendere l’economia del sito. I resti faunistici analizzati ad oggi risultano essere più di 3000, la cui gran parte è riferibile ad animali domestici, ovvero ovicaprini, bovini e suini. Il nucleo più consistente si data a periodi compresi tra il I sec. a.C. e il IV sec. d.C. ed è legato alla vita e all’occupazione romana del sito con la funzione di castellum. Inoltre, vi si trova una piccola quantità di resti di pesce, di canidi e di uccelli. La classe maggiormente rappresentata è quella dei piccoli ruminanti domestici con predominanza della capra rispetto alla pecora. Viene illustrata l’analisi del materiale faunistico con la descrizione delle caratteristiche dei lotti esaminati considerando il NMI di ogni specie animale e le modificazioni subite. Vengono inoltre effettuati confronti con i dati derivanti da altri siti coevi che hanno avuto continuità dalla seconda Età del Ferro alla tarda età imperiale.

La fauna del Doss Penede (TN) tra la seconda Età del Ferro e l'età romana [The fauna of Doss Penede between the Late Iron Age and the Roman Age]

E. Vaccaro
Secondo
;
U. Thun hohenstein
Ultimo
2021

Abstract

This article presents the results of the analysis of faunal remains recovered during the extensive excavation campaigns carried out at Doss Penede (Province of Trento) between 2019 and 2020 by the University of Trento and the Soprintendenza per i beni culturali della Provincia Autonoma di Trento. Doss Penede is a hill-site located in the south of the city of Nago and 3 km east of Riva del Garda. The excavations brought to light structures from and between the Late Iron Age and the late Imperial period (6th century BC-5th century AD). It is of particular interest to know how Romanisation took place, whether peacefully or by force, in settlements located in an area that was purely peripheral to an urban centre of reference and to investigate the economy of the site. The faunal remains amount to more than 3,000 finds, most related to domestic animals like sheep, goats, cattle and pigs. The most consistent nucleus dates from the 1st century BC to the 4th century AD and is linked to the Roman life and occupation of the site with the function of a castellum. In addition, a small amount of fish, canid and bird remains were recovered. The most represented taxa are small domestic ruminants with goats predominating over sheep. Quantitative data and taphonomic analysis of the faunal material are presented and compared to data from other coeval sites that had continuity from the Late Iron Age to the late Imperial period.
2021
archeozoology, settlement, castellum, Rhaetians, Romanisation, Trentino
archeozoologia, insediamento, castellum, Reti, romanizzazione, Trentino
Il seguente contributo presenta i risultati dello studio del lotto faunistico raccolto nel corso delle campagne di scavo estensive condotte sul Doss Penede (TN) dal 2019 al 2020 dall’Università di Trento e dalla Soprintendenza per i beni culturali della Provincia Autonoma di Trento. Il Doss Penede è una collina posta a sud dell’odierno abitato di Nago e a 3 km a est da Riva del Garda. Le strutture messe in luce nel corso degli scavi appartengono in buona parte tra la seconda Età del Ferro e la tarda età imperiale (VI a.C.-V d.C.). Di particolare interesse è conoscere in che modo è avvenuta la romanizzazione se in maniera pacifica o forzata in insediamenti di un’area prettamente periferica rispetto ad un centro urbano di riferimento e apprendere l’economia del sito. I resti faunistici analizzati ad oggi risultano essere più di 3000, la cui gran parte è riferibile ad animali domestici, ovvero ovicaprini, bovini e suini. Il nucleo più consistente si data a periodi compresi tra il I sec. a.C. e il IV sec. d.C. ed è legato alla vita e all’occupazione romana del sito con la funzione di castellum. Inoltre, vi si trova una piccola quantità di resti di pesce, di canidi e di uccelli. La classe maggiormente rappresentata è quella dei piccoli ruminanti domestici con predominanza della capra rispetto alla pecora. Viene illustrata l’analisi del materiale faunistico con la descrizione delle caratteristiche dei lotti esaminati considerando il NMI di ogni specie animale e le modificazioni subite. Vengono inoltre effettuati confronti con i dati derivanti da altri siti coevi che hanno avuto continuità dalla seconda Età del Ferro alla tarda età imperiale.
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