La grotta di Fumane nei Monti Lessini (Italia settentrionale) contiene uno dei più importanti archivi archeologici per il Paleolitico Medio e Superiore in Europa. Dopo la prima indagine del sito effettuata nel 1964, dal 1988 le campagne di scavo sono organizzate regolarmente ogni anno. Questo complesso carsico conserva una sequenza sedimentaria di 12 m di spessore composta da quattro macro-unità: S, BR, A e D che registrano i principali eventi climatici del Pleistocene Superiore e una sequenza culturale con ripetute frequentazioni umane e frequenze variabili nel numero di testimonianze culturali. Tracce di occupazioni umane intense sono state registrate nella macro-unità A. Ci sono livelli abitativi Musteriani con focolari in A11, A10, A9, A6-A5, A4, Uluzziani in A3 e Protoaurignaziani in A2-A1 e nella macro-unità D e infine Gravettiani in D1d dove le tracce umane diventano molto sporadiche. Il grande ammontare di resti biologici e umani permette di ricostruire con alta risoluzione un insieme di bruschi cambiamenti nella biologia e nel comportamento umano nelle fasi chiave della fine del Paleolitico Medio e dell’inizio del Paleolitico Superiore.
Grotta di Fumane
M. Peresani
Conceptualization
2022
Abstract
La grotta di Fumane nei Monti Lessini (Italia settentrionale) contiene uno dei più importanti archivi archeologici per il Paleolitico Medio e Superiore in Europa. Dopo la prima indagine del sito effettuata nel 1964, dal 1988 le campagne di scavo sono organizzate regolarmente ogni anno. Questo complesso carsico conserva una sequenza sedimentaria di 12 m di spessore composta da quattro macro-unità: S, BR, A e D che registrano i principali eventi climatici del Pleistocene Superiore e una sequenza culturale con ripetute frequentazioni umane e frequenze variabili nel numero di testimonianze culturali. Tracce di occupazioni umane intense sono state registrate nella macro-unità A. Ci sono livelli abitativi Musteriani con focolari in A11, A10, A9, A6-A5, A4, Uluzziani in A3 e Protoaurignaziani in A2-A1 e nella macro-unità D e infine Gravettiani in D1d dove le tracce umane diventano molto sporadiche. Il grande ammontare di resti biologici e umani permette di ricostruire con alta risoluzione un insieme di bruschi cambiamenti nella biologia e nel comportamento umano nelle fasi chiave della fine del Paleolitico Medio e dell’inizio del Paleolitico Superiore.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.