Seguendo la traccia esemplare fornita da Karl Löwith – che su una condotta radicalmente scettica improntò il proprio percorso umano e filosofico –, questo contributo intende porre la questione del valore e del significato di un ethos scettico in quanto habitus naturale per la filosofia. Attraverso una disamina incrociata tra i concetti di: speranza-disperazione (Hoffnung-Verzweflung), dubbio-fede (Zweifel-Glaube), emerge che un’autentica skepsis – bilanciata dal recupero del theorein in quanto genuino pathos filosofico – può fungere da “misura della umana ex-posizione”, nel senso della capacità dell’uomo di esercitare una libertà piena rispondendo interamente della propria condizione, evitando cioè di schermarla/occultarla ai propri stessi occhi attraverso l’alchimia di qualche balsamo (teologico o secolarizzato che sia) trasfigurante.
Esistenza teoretica e virtù della scepsi. L’ethos filosofico di Karl Löwith
Cera A
2011
Abstract
Seguendo la traccia esemplare fornita da Karl Löwith – che su una condotta radicalmente scettica improntò il proprio percorso umano e filosofico –, questo contributo intende porre la questione del valore e del significato di un ethos scettico in quanto habitus naturale per la filosofia. Attraverso una disamina incrociata tra i concetti di: speranza-disperazione (Hoffnung-Verzweflung), dubbio-fede (Zweifel-Glaube), emerge che un’autentica skepsis – bilanciata dal recupero del theorein in quanto genuino pathos filosofico – può fungere da “misura della umana ex-posizione”, nel senso della capacità dell’uomo di esercitare una libertà piena rispondendo interamente della propria condizione, evitando cioè di schermarla/occultarla ai propri stessi occhi attraverso l’alchimia di qualche balsamo (teologico o secolarizzato che sia) trasfigurante.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.