Proseguendo una linea di ricerca incentrata sull’interpretazione in chiave antropologica del pensiero löwithiano, questo studio presenta una comparazione fra la sua Mitanthropologie e la Zwischenontologie di Martin Buber, due proposte teoriche pressoché coeve e all’apparenza prossime nella comune centralità attribuita alla Duheit, all’alterità declinata in seconda persona. La comparazione perviene a focalizzare la reale distanza tra le due opzioni, laddove il Tu eterno buberiano emerge come un terzo occulto all’interno della relazione a due, la quale scade così a mero veicolo di una teofania. Ne emerge una paradossale “acccidentalizzazione della componente umana all’interno della relazione tra uomini”. Improntata ad una radicale skepsis, la proposta löwithiana mira invece a delineare una relazionalità integralmente umana, che mantenga la portata del tu entro i limiti di quell’alterità umana che è “con” me all’interno di un rapporto. Dunque: l’inter-umano culmina in un metaumano, il co-umano resta intraumano. Esito ulteriore di questa analisi, la possibilità di integrare ed approfondire la classica tassonomia dell’ontologia sociale proposta da Michael Theunissen nel suo “Der Andere”.

Mitanthropologie, Zwischenontologie. L’antropologia löwithiana a confronto con il dialogismo di Martin Buber

Cera A
2013

Abstract

Proseguendo una linea di ricerca incentrata sull’interpretazione in chiave antropologica del pensiero löwithiano, questo studio presenta una comparazione fra la sua Mitanthropologie e la Zwischenontologie di Martin Buber, due proposte teoriche pressoché coeve e all’apparenza prossime nella comune centralità attribuita alla Duheit, all’alterità declinata in seconda persona. La comparazione perviene a focalizzare la reale distanza tra le due opzioni, laddove il Tu eterno buberiano emerge come un terzo occulto all’interno della relazione a due, la quale scade così a mero veicolo di una teofania. Ne emerge una paradossale “acccidentalizzazione della componente umana all’interno della relazione tra uomini”. Improntata ad una radicale skepsis, la proposta löwithiana mira invece a delineare una relazionalità integralmente umana, che mantenga la portata del tu entro i limiti di quell’alterità umana che è “con” me all’interno di un rapporto. Dunque: l’inter-umano culmina in un metaumano, il co-umano resta intraumano. Esito ulteriore di questa analisi, la possibilità di integrare ed approfondire la classica tassonomia dell’ontologia sociale proposta da Michael Theunissen nel suo “Der Andere”.
2013
Cera, A
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