Strutturato in tre parti, il presente studio si propone di “sondare le possibilità attuali di un’antropologia filosofica”. Nella cornice di una valutazione della vicenda antropologica nel XX secolo, la prima parte assume l’ipotesi di un paradigma antropologico-filosofico forte: la Philosophische Anthropologie in quanto impostazione di pensiero, discutendone i caratteri portanti e le criticità. In particolare, quella legata al fenomeno della sociologizzazione. La persuasione che un’antropologia integralmente sociologizzata giunga a compromettere la propria ispirazione filosofica, conduce, nella seconda parte, a tentarne un’integrazione ispirata ad un percorso antropologico eterodosso: quello battuto da Karl Löwith con la sua antropologia cosmocentrica, fondata sull’idea di una differenza cosmologica tra mondo e mondo umano. Sulla scorta di questa implementazione löwithiana, nella terza parte viene delineata Un’antropologia filosofica dell’oggi nella forma di un’antropologia della tecnica, retta dai concetti di neoambientalità e ferinizzazione. L’epoca della tecnica emerge come il tempo dell’eclissi della differenza cosmologica, nel quale l’essere umano esperisce il paradosso di un’inedita “situazione ambientale” che, compromettendone l’esclusività mondana, lo approssima ad una condizione ferina.
Tra differenza cosmologica e neoambientalità. Sulla possibilità di un'antropologia filosofica oggi
Cera A
2013
Abstract
Strutturato in tre parti, il presente studio si propone di “sondare le possibilità attuali di un’antropologia filosofica”. Nella cornice di una valutazione della vicenda antropologica nel XX secolo, la prima parte assume l’ipotesi di un paradigma antropologico-filosofico forte: la Philosophische Anthropologie in quanto impostazione di pensiero, discutendone i caratteri portanti e le criticità. In particolare, quella legata al fenomeno della sociologizzazione. La persuasione che un’antropologia integralmente sociologizzata giunga a compromettere la propria ispirazione filosofica, conduce, nella seconda parte, a tentarne un’integrazione ispirata ad un percorso antropologico eterodosso: quello battuto da Karl Löwith con la sua antropologia cosmocentrica, fondata sull’idea di una differenza cosmologica tra mondo e mondo umano. Sulla scorta di questa implementazione löwithiana, nella terza parte viene delineata Un’antropologia filosofica dell’oggi nella forma di un’antropologia della tecnica, retta dai concetti di neoambientalità e ferinizzazione. L’epoca della tecnica emerge come il tempo dell’eclissi della differenza cosmologica, nel quale l’essere umano esperisce il paradosso di un’inedita “situazione ambientale” che, compromettendone l’esclusività mondana, lo approssima ad una condizione ferina.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.