L’accessibilità dei beni culturali è tema trattato oggi in una prospettiva prevalentemente sociale, con riferimento specifico alle persone con disabilità e alla necessità di rimuovere le barriere che impediscono loro di fruire pienamente l’arte. Quando il patrimonio culturale si incontra con la disabilità, emergono soluzioni divergenti, nuovi approcci e differenti prospettive. Numerose esperienze di arte tattile fruibile da persone con disabilità visiva, per esempio, hanno messo in discussione «il pregiudizio multisecolare per il quale l’arte è una funzione del vedere» (Grassini, 2015, p.15). Gli studi recenti sull’«estetica della tattilità», tuttavia, invitano ad affrontare il tema da una prospettiva ancora differente. Essi sottolineano come il tatto sia una possibilità di cui non dispongono soltanto i ciechi: tutti possono imparare a fruire l’arte e a percepirne la bellezza superando i confini tra i sensi. In questo come in altri ambiti, la riflessione sulla disabilità innesca circoli virtuosi di pensiero, porta alla luce barriere prima sconosciute e allo stesso tempo offre occasioni per abbatterle. Se adottiamo questa prospettiva, l’accessibilità e il piacere della fruizione estetica vengono intesi come fenomeni culturali in senso ampio, sollecitando un ripensamento del rapporto tra esperienza dell’arte, percezione e conoscenza.
Bello in tutti i sensi. Imparare ad amare l’arte senza confini
Zanazzi Silvia
Primo
2023
Abstract
L’accessibilità dei beni culturali è tema trattato oggi in una prospettiva prevalentemente sociale, con riferimento specifico alle persone con disabilità e alla necessità di rimuovere le barriere che impediscono loro di fruire pienamente l’arte. Quando il patrimonio culturale si incontra con la disabilità, emergono soluzioni divergenti, nuovi approcci e differenti prospettive. Numerose esperienze di arte tattile fruibile da persone con disabilità visiva, per esempio, hanno messo in discussione «il pregiudizio multisecolare per il quale l’arte è una funzione del vedere» (Grassini, 2015, p.15). Gli studi recenti sull’«estetica della tattilità», tuttavia, invitano ad affrontare il tema da una prospettiva ancora differente. Essi sottolineano come il tatto sia una possibilità di cui non dispongono soltanto i ciechi: tutti possono imparare a fruire l’arte e a percepirne la bellezza superando i confini tra i sensi. In questo come in altri ambiti, la riflessione sulla disabilità innesca circoli virtuosi di pensiero, porta alla luce barriere prima sconosciute e allo stesso tempo offre occasioni per abbatterle. Se adottiamo questa prospettiva, l’accessibilità e il piacere della fruizione estetica vengono intesi come fenomeni culturali in senso ampio, sollecitando un ripensamento del rapporto tra esperienza dell’arte, percezione e conoscenza.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Bello in tutti i sensi.pdf
solo gestori archivio
Descrizione: versione editoriale
Tipologia:
Full text (versione editoriale)
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
404.87 kB
Formato
Adobe PDF
|
404.87 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.