La casa unifamiliare è tra i temi fondanti della cultura architettonica del ‘900 che tutti i grandi maestri e teorici hanno affrontato, indagando il significato più profondo del fare architettura: la casa è un cordone ombelicale attraverso cui l’architetto nutre e anatomizza la società in cui opera, subendone gli effetti e coordinandone i cambiamenti. Ogni casa è un luogo diverso: quella giapponese che racconta Pippo Ciorra, come «luogo della resistenza dell’identità individuale all’interno del sistema sociale», è la conquista di uno spazio intimo e spontaneo, di «apparente anarchia spaziale». Quando il «funzionalismo psicologico» viene meno, diventa proiezione verso l’esterno per rielaborare quotidianamente il nostro posto nel mondo. Essa è unità minima della città che coincide coi suoi punti di inizio e di fine, specchio e riflesso dell’ambiente urbano, capace di dettarne le regole di assemblaggio e introiettarne le conseguenze. L’articolo intende indagare uno dei temi fondamentali della ricerca del XX secolo, la casa unifamiliare, osservata partendo proprio da uno di questi “elementi inattesi”: una parte, una porzione dell’architettura capace di essere generatrice del tutto. Dispositivi domestici e soluzioni spaziali attorno ai quali gravita il progetto, capaci di caratterizzarlo e di comunicare l'identità del committente e le intenzioni del progettista attraverso lo spazio costruito della casa.

Tragiardini

Alessandro Tessari
2022

Abstract

La casa unifamiliare è tra i temi fondanti della cultura architettonica del ‘900 che tutti i grandi maestri e teorici hanno affrontato, indagando il significato più profondo del fare architettura: la casa è un cordone ombelicale attraverso cui l’architetto nutre e anatomizza la società in cui opera, subendone gli effetti e coordinandone i cambiamenti. Ogni casa è un luogo diverso: quella giapponese che racconta Pippo Ciorra, come «luogo della resistenza dell’identità individuale all’interno del sistema sociale», è la conquista di uno spazio intimo e spontaneo, di «apparente anarchia spaziale». Quando il «funzionalismo psicologico» viene meno, diventa proiezione verso l’esterno per rielaborare quotidianamente il nostro posto nel mondo. Essa è unità minima della città che coincide coi suoi punti di inizio e di fine, specchio e riflesso dell’ambiente urbano, capace di dettarne le regole di assemblaggio e introiettarne le conseguenze. L’articolo intende indagare uno dei temi fondamentali della ricerca del XX secolo, la casa unifamiliare, osservata partendo proprio da uno di questi “elementi inattesi”: una parte, una porzione dell’architettura capace di essere generatrice del tutto. Dispositivi domestici e soluzioni spaziali attorno ai quali gravita il progetto, capaci di caratterizzarlo e di comunicare l'identità del committente e le intenzioni del progettista attraverso lo spazio costruito della casa.
2022
Tessari, Alessandro
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