Urbano Vegetale. Esperienze e concetti per un paesaggio orientato agli oggetti

The contribution discusses the potential of landscape design for reforming the approach to urban health issues especially in the face of elusive and pervasive such as climate change. Starting from the assumptions of Object Oriented Ontology, it argues the need to elevate all objects, without distinction, onto a plane of autonomous existence, so as to overcome the generic nature of certain practices that tend to normalise urban space under the banner of sustainability and the rhetoric of ‘green’. The ‘Urbano Vegetale’ experience is an attempt to trouble these dynamics by bending urban forestation procedures to the desire to theatralise the plant adaptation mechanisms in front of changing environmental conditions. The aim is to demonstrate how it is possible, through the tool of the ‘metaphor’ applied to the project, to develop healthier ecological affiliations by decentralising the human.

Il contributo ragiona sul potenziale del progetto di paesaggio nel riformare l'approccio ai temi della salute urbana soprattutto di fronte a fenomeni, tanto sfuggenti quanto pervasivi, quali il cambiamento climatico. Partendo dai presupposti della Object Oriented Ontology, si argomenta la necessità di elevare tutti gli oggetti, senza distinzioni, su un piano di esistenza autonoma, così da superare la genericità di alcune pratiche che tendono a normalizzare lo spazio urbano sotto il vessillo della sostenibilità e la retorica del ‘verde’. L'esperienza ‘Urbano Vegetale’ è un tentativo di inserirsi, in maniera disturbante, in queste dinamiche, piegando le procedure di forestazione urbana alla volontà di teatralizzare i meccanismi di adattamento delle piante alle mutevoli condizioni ambientali. L'obiettivo è dimostrare come sia possibile, attraverso il dispositivo della ‘metafora’ applicato al progetto, sviluppare affiliazioni ecologiche più sane decentralizzando l'umano.