La storia ha lasciato il suo marchio nella società e la cultura albanese da le colonie Greche al Impero Romano dal Impero Ottomano alle guerre balcaniche fino alle guerre mondiali. Descrivibili sono le tracce e l’influenza lasciata dagli architetti Italiani tra il 1920 al 1940. L’Architettura del centro di Tirana, riflessa principalmente lungo il viale principale il quale decide la città in due parti e prova indelebile del processo simbiotico che ha caratterizzato le relazioni culturali tra Italia e Albania in tutte le dimensioni. La ricerca e l’analisi dei materiali trovati al archivio del istituto Tecnico di Tirana e anche ne archivio del Istituto Luce, specificamente negli archivi del L. Luigi e G. Fiorini sono stati d’aiuto nel capire meglio la visione degli architetti Italiani per Tirana. Oggigiorno questi disegni servono come punto di riferimento per architetti, ingegneri e restauratori per quanto riguarda al bisogno di ricostruzione e intervento di manutenzione che questi edifici hanno. Dopo la seconda Guerra Mondiale questi edifici venivano percepiti come memoria e segno del invasione straniera, negli ultimi 30 anni queste ideologie e superstizioni furono rimpiazzate da un più pacifico processo evolutivo. Costruitesi tra gli anni 20-40 per altri scopi dopo la liberazione cambiarono destinazione d’uso trasformandosi in Università, centri di studi, sedi per Ministeri diventando cosi parte inseparabile per la vita di ogni giorno e entrando a far parte nella storia della citta, intersecandosi e comunicando tra di loro. Oggigiorno questo patrimonio Storico-culturale condivisa ha aiutato a cambiare la percezione iniziale. Questo patrimonio culturale di Tirana fornisce strutture di grande valore si come sono prova di storia e delle forme della vita e della storia moderna della società. Il patrimonio architettonico da un distintivo aspetto al contesto circostante a uno degli elementi essenziali della città e ancor più diventa una risorsa turistica. Oggigiorno questo patrimonio culturale architettonica viene riconosciuto come fragile e insostituibile, patrimonio che va preservata e trasmessa alle future generazioni. Comunque le politiche di protezione non sempre sono efficienti come lo dovrebbe essere alle quali si aggiunge un disinteresse cittadino e un clima socio-politica molto avversa. La performanza degli edifici patrimonio culturale dopo i terremoti e una preoccupazione di tante figure professionali di diverse discipline. Anche se tutti predicono la salvaguardia di questo patrimonio culturale – architettonica dal rischio danneggiamento a causa dei terremoti, il prevedibile danneggio di questi valori estetici di questi edifici (causa le addizioni e processi di riqualificazione) viene ostacolato da una decisione consensuale sul bisogno di intervento o meno nel salvaguardare questi tesori. Questo deriva dalla mancanza di una solida base di principi, nel tenere conto dei fattori che incidono sulla riduzione del rischio sismico negli edifici, per il consolidamento della struttura e nel contempo il danneggiamento dei valori attribuiti a specifici tecniche di intervento. L’età di questi edifici si sta avvicinando ai 100° anni fatto che ci rende consapevoli della grandezza degli architetti di quel periodo. Riguardo a questo studio tenta di definire i principi e i segreti della semplicità strutturale e la reinterpretazione teorica degli argomenti strutturali. Le configurazioni in piano e altezza, degli elementi strutturali più usati nel periodo e l’abilita di sopportare a un ampio numero di eventi sismici. La visione strategica di questo studio e di sviluppare una dettagliata metodologia la quale servirà come manuale di riferimento nel indirizzare sia problemi di restauro anche i problemi del analisi strutturale del patrimonio culturale con i principi delle carte internazionali sul restauro.

The history has left its mark on the Albanian culture and society, from the “Roman Empire, Greek colonies, Turkish Empire, to the Balkan and World Wars”. Indescribable is the influence of Italian designers between 1920 and 1940. The architecture of the center of Tirana, reflected mainly along the main boulevard buildings that divides the city into two parts, is an “undeniable proof of the symbiotic process” that has always characterized the relationship between Italian and Albanian culture in all dimensions. The cultural heritage buildings of Tirana’s case provide structures and monuments of great value, since they are proof of historic forms of life and the history of modern societies, and show the existence of a tangible cultural identity. The architectural heritage adds character to its surroundings, is an integral part of the city, and is also a valuable tourism resource. The study will be carried out through theoretical approaches initially and literature research, while later the methodology will take shape through the treatment of some cases of studies, which have not been previously studied in this specific context. The Albanian context has shown a lack of cooperation in a team of experts or governments have made this contribution even more fragile. To achieve this goal, the right atmosphere of cooperation between experts must be created, to consider their diverse perspectives. On the other hand, this research aims to raise awareness of Tirana's cultural heritage past by fostering a debate on cultural heritage and its future within a structured heritage framework. The study tends to stimulate the process of digitalization by creation of 3D models including BIM, in such a way as to create accessible database of materials, elements, combined architectural and structural models, database for additions and retrofitting’s. Those buildings that surround us today define the spaces of our cities which still more tell us how we were, how to judge the past and above of all how we can project the future.

A methodology on the treatment of the issue of Cultural heritage restoration in Tirana, period 1920-’40 BIM modeling, Seismic simulation and Theoretical interpretatios

VESHO, Nikolla
2022

Abstract

La storia ha lasciato il suo marchio nella società e la cultura albanese da le colonie Greche al Impero Romano dal Impero Ottomano alle guerre balcaniche fino alle guerre mondiali. Descrivibili sono le tracce e l’influenza lasciata dagli architetti Italiani tra il 1920 al 1940. L’Architettura del centro di Tirana, riflessa principalmente lungo il viale principale il quale decide la città in due parti e prova indelebile del processo simbiotico che ha caratterizzato le relazioni culturali tra Italia e Albania in tutte le dimensioni. La ricerca e l’analisi dei materiali trovati al archivio del istituto Tecnico di Tirana e anche ne archivio del Istituto Luce, specificamente negli archivi del L. Luigi e G. Fiorini sono stati d’aiuto nel capire meglio la visione degli architetti Italiani per Tirana. Oggigiorno questi disegni servono come punto di riferimento per architetti, ingegneri e restauratori per quanto riguarda al bisogno di ricostruzione e intervento di manutenzione che questi edifici hanno. Dopo la seconda Guerra Mondiale questi edifici venivano percepiti come memoria e segno del invasione straniera, negli ultimi 30 anni queste ideologie e superstizioni furono rimpiazzate da un più pacifico processo evolutivo. Costruitesi tra gli anni 20-40 per altri scopi dopo la liberazione cambiarono destinazione d’uso trasformandosi in Università, centri di studi, sedi per Ministeri diventando cosi parte inseparabile per la vita di ogni giorno e entrando a far parte nella storia della citta, intersecandosi e comunicando tra di loro. Oggigiorno questo patrimonio Storico-culturale condivisa ha aiutato a cambiare la percezione iniziale. Questo patrimonio culturale di Tirana fornisce strutture di grande valore si come sono prova di storia e delle forme della vita e della storia moderna della società. Il patrimonio architettonico da un distintivo aspetto al contesto circostante a uno degli elementi essenziali della città e ancor più diventa una risorsa turistica. Oggigiorno questo patrimonio culturale architettonica viene riconosciuto come fragile e insostituibile, patrimonio che va preservata e trasmessa alle future generazioni. Comunque le politiche di protezione non sempre sono efficienti come lo dovrebbe essere alle quali si aggiunge un disinteresse cittadino e un clima socio-politica molto avversa. La performanza degli edifici patrimonio culturale dopo i terremoti e una preoccupazione di tante figure professionali di diverse discipline. Anche se tutti predicono la salvaguardia di questo patrimonio culturale – architettonica dal rischio danneggiamento a causa dei terremoti, il prevedibile danneggio di questi valori estetici di questi edifici (causa le addizioni e processi di riqualificazione) viene ostacolato da una decisione consensuale sul bisogno di intervento o meno nel salvaguardare questi tesori. Questo deriva dalla mancanza di una solida base di principi, nel tenere conto dei fattori che incidono sulla riduzione del rischio sismico negli edifici, per il consolidamento della struttura e nel contempo il danneggiamento dei valori attribuiti a specifici tecniche di intervento. L’età di questi edifici si sta avvicinando ai 100° anni fatto che ci rende consapevoli della grandezza degli architetti di quel periodo. Riguardo a questo studio tenta di definire i principi e i segreti della semplicità strutturale e la reinterpretazione teorica degli argomenti strutturali. Le configurazioni in piano e altezza, degli elementi strutturali più usati nel periodo e l’abilita di sopportare a un ampio numero di eventi sismici. La visione strategica di questo studio e di sviluppare una dettagliata metodologia la quale servirà come manuale di riferimento nel indirizzare sia problemi di restauro anche i problemi del analisi strutturale del patrimonio culturale con i principi delle carte internazionali sul restauro.
ZUPPIROLI, Marco
DI GIULIO, Roberto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/2501205
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