Il fenomeno della cooperazione tra enti nella forma delle Unioni di Comuni in Piemonte ha visto un’intensificazione rilevante a partire dall’introduzione dell’obbligo di associazione per gli enti al di sotto dei 5.000 abitanti. Attraverso il ricorso a informazioni originali sulle Unioni di Comuni provenienti dalla Carta delle Forme Associative in Piemonte, nel presente contributo intendiamo approfondire il fenomeno dell’abbandono delle Unioni. Consideriamo il periodo che va dal 2014, anno per cui disponiamo della prima carta associativa piemontese, fino al 2021. Le possibili minacce alla stabilità di una Unione possono essere di tipo diretto, quando mettono in discussione l’esistenza stessa dell’Unione di riferimento, o di tipo indiretto nel caso ostacolino la governance dell’Unione rallentando i meccanismi che regolano l’erogazione dei servizi in forma associata. Queste minacce all’esistenza dell’Unione si possono concretizzare in ultima ratio nella stessa uscita dei Comuni dall’Unione, tramite una decisione presa unilateralmente. L’impatto negativo dell’abbandono di una Unione potrebbe essere tanto più elevato quanto più fragili sono le Unioni di appartenenza, sia in termini di numero di componenti sia nel grado di integrazione raggiunto dalla cooperazione.
Determinanti dell’uscita dalle Unioni di Comuni: il caso del Piemonte
Leonzio RizzoPenultimo
Writing – Review & Editing
;Riccardo SecomandiUltimo
Writing – Review & Editing
2022
Abstract
Il fenomeno della cooperazione tra enti nella forma delle Unioni di Comuni in Piemonte ha visto un’intensificazione rilevante a partire dall’introduzione dell’obbligo di associazione per gli enti al di sotto dei 5.000 abitanti. Attraverso il ricorso a informazioni originali sulle Unioni di Comuni provenienti dalla Carta delle Forme Associative in Piemonte, nel presente contributo intendiamo approfondire il fenomeno dell’abbandono delle Unioni. Consideriamo il periodo che va dal 2014, anno per cui disponiamo della prima carta associativa piemontese, fino al 2021. Le possibili minacce alla stabilità di una Unione possono essere di tipo diretto, quando mettono in discussione l’esistenza stessa dell’Unione di riferimento, o di tipo indiretto nel caso ostacolino la governance dell’Unione rallentando i meccanismi che regolano l’erogazione dei servizi in forma associata. Queste minacce all’esistenza dell’Unione si possono concretizzare in ultima ratio nella stessa uscita dei Comuni dall’Unione, tramite una decisione presa unilateralmente. L’impatto negativo dell’abbandono di una Unione potrebbe essere tanto più elevato quanto più fragili sono le Unioni di appartenenza, sia in termini di numero di componenti sia nel grado di integrazione raggiunto dalla cooperazione.File | Dimensione | Formato | |
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