Il livello di igiene ambientale spesso viene valutato su una percezione visiva e olfattiva, in realtà non sono definiti standard universalmente riconosciuti per misurare l'effetto di un detergente o l'efficacia delle pratiche igienico-sanitarie. Inoltre, qualora le pratiche di sanificazione non vengano eseguite correttamente, l'ambiente può fungere da serbatoio per i microrganismi potenzialmente patogeni, che possono sopravvivere sulle superfici per giorni, aumentando il rischio di acquisizione di infezioni. I piani di azione preventiva sviluppati negli ospedali sono focalizzati principalmente sul controllo delle infezioni. L’importanza attribuita al controllo delle infezioni nosocomiali è dovuto al forte impatto che queste hanno in termini economici sia a carico del sistema sanitario nazionale sia per i privati. Le infezioni spesso possono insorgere durante la degenza in ospedale o dopo la dimissione del paziente ricoverato, prolungando la degenza in ospedale e la durata della terapia antibiotica. Secondo alcuni studi i microrganismi responsabili di infezioni correlate all'assistenza sanitaria (ICA) come Staphylococcus spp, in particolare Staphylococcus aureus, Enterobacteriaceae, Pseudomonas spp., Candida spp., Acinetobacter spp., sono anche quelli che sopravvivono sulle superfici e che possono essere trasmessi ai pazienti come conseguenza di un contatto diretto o trasmessa dai visitatori e dal personale sanitario. Al fine di definire i livelli di accettabilità e verificare l'efficacia delle procedure di sanificazione in degenze nosocomiali, è stato eseguito un monitoraggio microbiologico in 7 ospedali italiani situati in diverse aree geografiche. Lo studio è durato complessivamente 18 mesi ed in ogni struttura sono stati eseguiti campionamenti con cadenza mensile. In questi ospedali sono state applicati due differenti protocolli di sanificazione, in un prima fase, denominata fase 1, sono stati utilizzati metodi tradizionali che hanno previsto l’uso di prodotti chimici, mentre nel periodo successivo, fase 2, le pulizie sono state eseguite con un sistema che impiega detergenti a base di probiotici. I risultati hanno permesso di valutare in che modo l'efficacia del sistema di pulizia può influenzare il grado di contaminazione. I dati sono stati raccolti mediante campionamenti, che sono stati eseguiti con piastre Rodac contenenti terreni di coltura, selettiva o differenziale, per lo sviluppo di microrganismi, responsabili del maggior numero di infezioni ospedaliere, e sono: Staphylococcus spp., Enterobatteriaceae, Acinetobacter spp., Pseudomonas spp., Clostridium difficile, Candida spp. ed Aspergillus spp. Le aree di campionamento sono state scelte per la loro importanza e criticità: pavimento, lavandino e pediera del letto. I valori ottenuti mediante i campionamenti, eseguiti a 7 ore di distanza dalle pulizie mattutine, sono stati implementati in un database ed analizzati per valutare la riduzione e/o biostabilizzazione della carica microbica a breve e lungo termine. L'analisi dei dati ha permesso la definizione di un protocollo di campionamento e di proporre un indice di accettabilità del livello di contaminazione.

The level of environmental hygiene is often evaluated on olfactory and visual perception, in fact there are not universally recognized standards for measuring the effect of a detergent or the effectiveness of sanitation practices. In addition, when sanitation practices are not properly carried out, the environment may become a reservoir for microorganisms that are able to survive for days on furniture and floor surfaces, increasing the risk of infections. Preventive action plans developed in hospitals are mainly focused on controlling infections. This is of particular relevance due to the strong impact of nosocomial infections on economy and health costs for both health care systems and individuals. Infections often occur during hospital stay or after discharge of the admitted patient, thus leading to prolongation of those stays and in the duration of antibiotic therapy. According to some studies, microorganisms responsible for healthcare-related infections (HAIs) such as Staphylococcus spp., in particular Staphylococcus aureus, Enterobacteriaceae, Pseudomonas spp., Candida spp., Acinetobacter spp., are those ones that frequently survive on multiple surfaces and that can be transmitted to patients as a consequence of direct contact or are conveyed by healthcare staff and visitors. In order to define the levels of acceptability and to verify the effectiveness of the sanitizing procedures in nosocomial stays, a microbiological monitoring was performed in seven Italian hospitals, each one located in different geographical area. The study lasted for a total of 18 months. At these facilities two different sanitizing protocols have been applied; in the initial phase, named phase 1, traditional methods with chemical products were used, while in the following period, phase 2, cleaning was carried out by system that is probiotic-based. The results allowed to evaluate how the effectiveness of the cleaning system may influence the degree of contamination. The data were collected from samplings, performed by Rodac plates containing selective or differential culture media suitable for the growth of those microorganisms who were selected as indicators and were responsible for the onset of the bigger number of infections: Staphylococcus spp., Enterobacteriaceae, Acinetobacter spp., Pseudomonas spp., Clostridium difficile, Candida spp. and Aspergillus spp. The sampling areas were chosen because of their importance and criticality: hospital room floor, hospital room sink and footboard bed side. The values taken after 7 hours by morning cleaning, have been implemented in a database and analyzed in order to observe the reduction and/or biostabilization of microbial load in the short and long term. Data analysis allowed the definition of a sampling protocol and an acceptability index of the contamination level.

Environmental Health Indicators. Proposal of a measurement scale for verification of the effectiveness of cleaning/sanitizing processes/disinfection in nosocomial environment.

CAMERADA, Maria Teresa
2018

Abstract

Il livello di igiene ambientale spesso viene valutato su una percezione visiva e olfattiva, in realtà non sono definiti standard universalmente riconosciuti per misurare l'effetto di un detergente o l'efficacia delle pratiche igienico-sanitarie. Inoltre, qualora le pratiche di sanificazione non vengano eseguite correttamente, l'ambiente può fungere da serbatoio per i microrganismi potenzialmente patogeni, che possono sopravvivere sulle superfici per giorni, aumentando il rischio di acquisizione di infezioni. I piani di azione preventiva sviluppati negli ospedali sono focalizzati principalmente sul controllo delle infezioni. L’importanza attribuita al controllo delle infezioni nosocomiali è dovuto al forte impatto che queste hanno in termini economici sia a carico del sistema sanitario nazionale sia per i privati. Le infezioni spesso possono insorgere durante la degenza in ospedale o dopo la dimissione del paziente ricoverato, prolungando la degenza in ospedale e la durata della terapia antibiotica. Secondo alcuni studi i microrganismi responsabili di infezioni correlate all'assistenza sanitaria (ICA) come Staphylococcus spp, in particolare Staphylococcus aureus, Enterobacteriaceae, Pseudomonas spp., Candida spp., Acinetobacter spp., sono anche quelli che sopravvivono sulle superfici e che possono essere trasmessi ai pazienti come conseguenza di un contatto diretto o trasmessa dai visitatori e dal personale sanitario. Al fine di definire i livelli di accettabilità e verificare l'efficacia delle procedure di sanificazione in degenze nosocomiali, è stato eseguito un monitoraggio microbiologico in 7 ospedali italiani situati in diverse aree geografiche. Lo studio è durato complessivamente 18 mesi ed in ogni struttura sono stati eseguiti campionamenti con cadenza mensile. In questi ospedali sono state applicati due differenti protocolli di sanificazione, in un prima fase, denominata fase 1, sono stati utilizzati metodi tradizionali che hanno previsto l’uso di prodotti chimici, mentre nel periodo successivo, fase 2, le pulizie sono state eseguite con un sistema che impiega detergenti a base di probiotici. I risultati hanno permesso di valutare in che modo l'efficacia del sistema di pulizia può influenzare il grado di contaminazione. I dati sono stati raccolti mediante campionamenti, che sono stati eseguiti con piastre Rodac contenenti terreni di coltura, selettiva o differenziale, per lo sviluppo di microrganismi, responsabili del maggior numero di infezioni ospedaliere, e sono: Staphylococcus spp., Enterobatteriaceae, Acinetobacter spp., Pseudomonas spp., Clostridium difficile, Candida spp. ed Aspergillus spp. Le aree di campionamento sono state scelte per la loro importanza e criticità: pavimento, lavandino e pediera del letto. I valori ottenuti mediante i campionamenti, eseguiti a 7 ore di distanza dalle pulizie mattutine, sono stati implementati in un database ed analizzati per valutare la riduzione e/o biostabilizzazione della carica microbica a breve e lungo termine. L'analisi dei dati ha permesso la definizione di un protocollo di campionamento e di proporre un indice di accettabilità del livello di contaminazione.
BIZZARRI, Giacomo
MAZZACANE, Sante
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Thesis_Camerada_XXX Cycle.pdf

Open Access dal 15/03/2019

Descrizione: Thesis_Camerada_XXX Cycle
Tipologia: Tesi di dottorato
Dimensione 1.67 MB
Formato Adobe PDF
1.67 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/2488265
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact