Wall(les)s è una ricerca sui limiti architettonici non convenzionali. Attraverso una lettura per sottosistemi, l’obiettivo è di indagare potenzialità nascoste negli intervalli di spazio tra i vari strati che compongono il sistema parete. Essa nel tempo ha assunto vari significati legati alla protezione, la sicurezza e il comfort segnando un passaggio dalla parete monolitica ad una configurazione sempre più stratificata e complessa, dove ogni elemento svolge una funzione specifica pur mantenendo compatto l’insieme. Il paradigma della sostenibilità e dei cambiamenti climatici impone strategie di riduzione dei consumi energetici, spesso esplicitati attraverso miglioramenti della componentistica degli edifici ma senza nessuna conseguenza in termini architettonici e spaziali. Isolamenti termici naturali ed artificiali, doppie e triple camere d’aria, impianti meccani ed elettrici e ventilazione meccanica controllata sono solamente alcuni dei dispositivi che regolano lo scambio tra interno ed esterno. Interrogandosi sulla profondità e la composizione della parete, la ricerca mette in luce idee e interventi capaci di dare spessore agli intervalli di spazio nascosti facendoli diventare luoghi dell’abitare intermedio, ambiguo e indeterminato. La parete intesa come elemento di organizzazione architettonica e spaziale ma allo stesso tempo come dispositivo di gestione climatica potrebbe richiamare a una nuova unione tra architettura e tecnologia, tra spazio e impianto.

Wall(les)s is a research on architectural unconventional boundaries. Starting from the wall system, the thesis investigates solutions where its thickness becomes a place of relationship between the parts, generating hybrid territories and contents. The technological development and the obsession for security, comfort and energy performance of buildings, has further extended the contents of the limit, marking a shift from monolithic wall to a more layered and complex configuration. Moreover a huge amount of devices takes part of it and manages the exchange between the inside and the outside: natural and artificial thermal insulation, double and triple air chambers, heat exchangers, controlled mechanical ventilation, biometric and electronic access devices. The evolution and progress behind the constituent components of our buildings did not have the same impact in terms of typology and space organisations. To rethink the limit as a spatial threshold is to realise that inside and outside are not separable by just one wall or frame, and as such, numerous territorialities, scales, continuity and discontinuity, transparency and opacity in between can be integrated. An overall reflection on it, as a unifying element can call for a new integration between the parts unveiling unconventional relations between interior and exterior spaces, architecture and technology.

Wall(les)s, liminal environments between inside and outside

ASSISI, Mario Benedetto
2017

Abstract

Wall(les)s è una ricerca sui limiti architettonici non convenzionali. Attraverso una lettura per sottosistemi, l’obiettivo è di indagare potenzialità nascoste negli intervalli di spazio tra i vari strati che compongono il sistema parete. Essa nel tempo ha assunto vari significati legati alla protezione, la sicurezza e il comfort segnando un passaggio dalla parete monolitica ad una configurazione sempre più stratificata e complessa, dove ogni elemento svolge una funzione specifica pur mantenendo compatto l’insieme. Il paradigma della sostenibilità e dei cambiamenti climatici impone strategie di riduzione dei consumi energetici, spesso esplicitati attraverso miglioramenti della componentistica degli edifici ma senza nessuna conseguenza in termini architettonici e spaziali. Isolamenti termici naturali ed artificiali, doppie e triple camere d’aria, impianti meccani ed elettrici e ventilazione meccanica controllata sono solamente alcuni dei dispositivi che regolano lo scambio tra interno ed esterno. Interrogandosi sulla profondità e la composizione della parete, la ricerca mette in luce idee e interventi capaci di dare spessore agli intervalli di spazio nascosti facendoli diventare luoghi dell’abitare intermedio, ambiguo e indeterminato. La parete intesa come elemento di organizzazione architettonica e spaziale ma allo stesso tempo come dispositivo di gestione climatica potrebbe richiamare a una nuova unione tra architettura e tecnologia, tra spazio e impianto.
STELLA, Antonello
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Descrizione: Wall(les)s, liminal environments between inside and outside
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/2488264
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