Ispirandosi alla Legge sulle Quote di genere all’interno del Consiglio di Amministrazione (CdA) e del Collegio Sindacale (CS) il primo paper indaga la presenza di donne con ruoli diversi e differenti livelli di responsabilità e la promozione di politiche di genere. Sono state utilizzate due teorie: la “social identity” per capire il ruolo delle donne all’interno del gruppo e “self-schema” per capire lo specifico ruolo della donna. Il campione è composto dalle società Italiane quotate (2010-2015). I risultati mostrano che la presenza di donne nel CdA è associata positivamente all’implementazione di politiche di genere. In linea con la “social identity” si dimostra che avere più donne nello stesso gruppo porta ad influenzare i processi decisionali. Inoltre la presenza di donne nel ruolo di Presidente è associata positivamente alla promozione di politiche di genere, in linea con la seconda teoria. Il contributo alla prima teoria riflette la sua applicazione anche all’interno del CdA e in presenza di minoranze. Il secondo paper si focalizza sui due organi principali di governo, il Consiglio di Amministrazione (CdA) e il Collegio Sindacale (CS), investigando nello specifico alcune caratteristiche di diversità dei manager e la possibile relazione con le politiche di bilancio. Il campione iniziale è costituito da un numero di 121 società quotate. I risultati ottenuti mostrano che, mentre le caratteristiche scelte come proxies della diversità all’interno del CdA non rilevano alcuna associazione con le politiche di bilancio, la presenza di donne e di soggetti con qualifiche di esperti in materie economico-finanziarie all’interno del CS contribuisce alla riduzione di politiche di bilancio. Basandosi su queste prime considerazioni si richiede lo studio approfondito di altre caratteristiche di diversità, con l’obiettivo di capire le dinamiche della governance e interpretare le scelte del management. Il terzo paper tratta la tematica della rilevanza dell’informativa in termini di comunicazione volontaria e il concetto di Impression management. Un numero crescente di ricerche ha focalizzato l’attenzione sugli studi dei visuals in termini di fotografie, grafici e disegni. Alcuni di questi studi hanno rivelato l’utilizzo dei grafici come strumento di Impression. Gli addetti alla redazione del bilancio e agli strumenti di comunicazione volontaria sono visti come gli attori che cercano di “impressionare” i lettori. In linea con questa considerazione, molti studiosi hanno indagato come immagini e grafici possono essere distorti al fine di rendere le informazioni favorevoli ed appetibili per le aziende ma nessuno fino ad ora ha testato questa relazione empiricamente. La presente ricerca cerca di colmare il gap riguardo la reazione dei lettori al bilancio di sostenibilità e la rilevanza delle informazioni contenute nel bilancio stesso. Il campione è composto dalle società Italiane quotate sul mercato regolamentato di Borsa Italiana S.p.A (2004-2013), considerando anche l’impatto della crisi finanziaria del 2008. I risultati durante il periodo pre-crisi mostrano che le informazioni di natura volontaria sono rilevanti, mentre la presenza di grafici non è significativa. Le informazioni non-finanziarie sono associate negativamente con il valore di mercato, dimostrando che questo tipo di informazione è in grado di impressionare (negativamente) il lettore. Assunto che diventa ancora più significativo concentrandosi sulle informazioni ambientali. Un altro risultato interessante riguardo il periodo pre- crisi è lo scarso interesse degli investitori per i grafici. Durante la crisi invece crescono sia la rilevanza delle informazioni di natura ambientale che la rilevanza dei grafici, cambiando la prospettiva degli investitori: da una visione di breve ad una prospettiva di lungo termine.

Inspired by the promotion of gender equality within Board of Directors (BoD) and Audit Committees (AC) the first paper investigates if the presence of women on the BoD with different levels of responsibilities is associated with the disclosure of gender policies within corporate social responsibility reports. Two different perspectives have been used: the social identity theory to learn about the role of women in a group and gender self-schema to learn about the individual role of women. The sample is composed by Italian companies listed on the Milan Stock Exchange (2010-2015). Results show that the percentage of women on the BoD is positively associated with the implementation of gender policies. Consistently with the social identity theory, having more women as members of the same group influences the decision-making process. We find that the presence of women in the role of chairperson is positively associated with the implementation and disclosure of gender policies. In line with gender self-schema, women are more ethical and have attention to conflicts when they are in the position of chairperson, promoting gender policies. The contribution on the social identity theory shows its application also in groups of BoD and minorities. We contribute to self-schema showing that the gender has a significant impact in the position of chairperson. The second paper focuses on the BoD and the Board of Statutory Auditors (BSA), by investigating how characteristics of members are associated with Earnings Management (EM). The importance of diversity within corporate boards has been demonstrated not only from the literature point of view but also at national and international regulatory level. Starting from a sample of 121 non-financial Italian listed companies, we investigate how firms deal with the opportunistic behavior of EM, through the appointment of members who are diverse in some ways. Findings show that, even though diversity within the BoD is not associated with EM, the presence of female and member expertise on BSA curbs EM. The third paper is related to the topic of value relevance in voluntary disclosure and impression management. Many accounting studies on 'visuals' focused on graphs and revealed their role as impression management tools. The preparers of financial or socio-environmental reporting are seen as the actors who want to impress the readers. In this view accounting scholars have examined how visual images, like graphs, can be distorted in order to obtain information as much favorable as possible for the company. Previous studies found high level of graphs' distortion and linked this distortion with impression management techniques or with legitimacy intents, but nobody empirically tested this assumption. This study aims to fill the existing gap on the readers' reaction to the use of visual focusing on value relevance effects. This study supposes that visual devices have effects on readers' decisions and thereby on market value. The sample is composed by Italian companies, listed on the Milan Stock Exchange during the period 2004 – 2013. The study takes into account the impact of the financial crisis in 2008. The results about the pre-crisis period show that non-financial information is influential, while the presence of graphs is not that significance. Indeed, the non-financial information is negatively associated with the market value, meaning that this type of information is considered able to (negatively) impress the readers of voluntary disclosure document. This consideration become more effective when we consider the environmental information. Another interesting results about the time before the global financial crisis is the low interest showed by the investors for visual tools like graphs. During the crisis, the relevance of environmental information increases and graphs show incremental value relevance leading investors’ perspective to move from a short-term vision to a medium-long term period.

Essays on Corporate Governance,Diversity and Corporate Social Responsibility

TRIANI, Silvia
2018

Abstract

Ispirandosi alla Legge sulle Quote di genere all’interno del Consiglio di Amministrazione (CdA) e del Collegio Sindacale (CS) il primo paper indaga la presenza di donne con ruoli diversi e differenti livelli di responsabilità e la promozione di politiche di genere. Sono state utilizzate due teorie: la “social identity” per capire il ruolo delle donne all’interno del gruppo e “self-schema” per capire lo specifico ruolo della donna. Il campione è composto dalle società Italiane quotate (2010-2015). I risultati mostrano che la presenza di donne nel CdA è associata positivamente all’implementazione di politiche di genere. In linea con la “social identity” si dimostra che avere più donne nello stesso gruppo porta ad influenzare i processi decisionali. Inoltre la presenza di donne nel ruolo di Presidente è associata positivamente alla promozione di politiche di genere, in linea con la seconda teoria. Il contributo alla prima teoria riflette la sua applicazione anche all’interno del CdA e in presenza di minoranze. Il secondo paper si focalizza sui due organi principali di governo, il Consiglio di Amministrazione (CdA) e il Collegio Sindacale (CS), investigando nello specifico alcune caratteristiche di diversità dei manager e la possibile relazione con le politiche di bilancio. Il campione iniziale è costituito da un numero di 121 società quotate. I risultati ottenuti mostrano che, mentre le caratteristiche scelte come proxies della diversità all’interno del CdA non rilevano alcuna associazione con le politiche di bilancio, la presenza di donne e di soggetti con qualifiche di esperti in materie economico-finanziarie all’interno del CS contribuisce alla riduzione di politiche di bilancio. Basandosi su queste prime considerazioni si richiede lo studio approfondito di altre caratteristiche di diversità, con l’obiettivo di capire le dinamiche della governance e interpretare le scelte del management. Il terzo paper tratta la tematica della rilevanza dell’informativa in termini di comunicazione volontaria e il concetto di Impression management. Un numero crescente di ricerche ha focalizzato l’attenzione sugli studi dei visuals in termini di fotografie, grafici e disegni. Alcuni di questi studi hanno rivelato l’utilizzo dei grafici come strumento di Impression. Gli addetti alla redazione del bilancio e agli strumenti di comunicazione volontaria sono visti come gli attori che cercano di “impressionare” i lettori. In linea con questa considerazione, molti studiosi hanno indagato come immagini e grafici possono essere distorti al fine di rendere le informazioni favorevoli ed appetibili per le aziende ma nessuno fino ad ora ha testato questa relazione empiricamente. La presente ricerca cerca di colmare il gap riguardo la reazione dei lettori al bilancio di sostenibilità e la rilevanza delle informazioni contenute nel bilancio stesso. Il campione è composto dalle società Italiane quotate sul mercato regolamentato di Borsa Italiana S.p.A (2004-2013), considerando anche l’impatto della crisi finanziaria del 2008. I risultati durante il periodo pre-crisi mostrano che le informazioni di natura volontaria sono rilevanti, mentre la presenza di grafici non è significativa. Le informazioni non-finanziarie sono associate negativamente con il valore di mercato, dimostrando che questo tipo di informazione è in grado di impressionare (negativamente) il lettore. Assunto che diventa ancora più significativo concentrandosi sulle informazioni ambientali. Un altro risultato interessante riguardo il periodo pre- crisi è lo scarso interesse degli investitori per i grafici. Durante la crisi invece crescono sia la rilevanza delle informazioni di natura ambientale che la rilevanza dei grafici, cambiando la prospettiva degli investitori: da una visione di breve ad una prospettiva di lungo termine.
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