The research aims to explore and study the legal basis on which it is possible for a State to avoid a criminal process. It is self-evident how many member States, both with a system of compulsoriness and discretionality of criminal prosecution, are going in a direction of a dejurisdicionalisation, renouncing to a process in all the cases where this seems possible and reasonable. Mediation, probation, social works, payment of a fee before a guilt adjudication has been given, are only some examples of diversion. Also in Italy it has been recently provided a form of probation, the first alternative to trial in the ordinary process. This work aims to identify the minimal conditions that are necessary in order to make diversion compatible within a system constructed on the principles of ‘fair trial’ and the ‘due process’, exploring connections with restorative justice and freedom of consent. The problems to solve are many – is it possible to build alternatives to trial that really respect personal freedom, presumption of innocence and the other fundamental rights, in other words, granting, not only a fair trail, but a also “fair diversion”? How manage the ordinary process if the diversion fails? The study aims to give a first contribution in order to answer these questions.

Si fa strada anche nell’ordinamento italiano l’idea per cui sia possibile, ai fini di una più efficiente politica criminale, rinunciare – non solo alla pena detentiva – ma ancora prima allo stesso processo penale, a favore di modelli differenziati di risposta ai reati. La deviazione dal procedimento, istituto che va sotto il nome di diversion e che ha visto la sua prima teorizzazione e messa in atto nell’ordinamento statunitense, per poi diffondersi rapidamente negli altri sistemi, pone tuttavia una serie di questioni e di problematiche che impongono una riflessione più ordinata e rigorosa di quanto sia stato ad oggi compiuto. La ricerca, a partire da una ricognizione storica dell’istituto, una panoramica sulle fonti europee e alcune incursioni comparatistiche, muove ad individuare le condizioni di legittimità in grado di assicurare che gli strumenti alternativi al processo non si pongano in contraddizione con i principi del garantismo penale ereditati dall’illuminismo. Ai fini della predisposizione di strumenti utilmente spendibili nel contesto del fair trail, la diversione deve da un lato integrare un modello di risposta al fatto penalmente rilevante legittimo in sé, cioè autonomamente considerato: è quanto viene realizzato dalle condizioni di legittimità intrinseche, in particolare nel collegamento con il paradigma della giustizia riparativa; dall’altro lato, essa deve interagire correttamente con il più ampio e complesso sistema processual-penalistico e con le regole, innanzitutto costituzionali, che lo reggono; ciò è dato dalla sussistenza delle condizioni di legittimità estrinseche, che si condensano nel tema del consenso. L’individuazione di tali condizioni e la enucleazione di soluzioni operative per una loro concretizzazione è quanto lo studio si propone di compiere.

La 'diversione' in ambito penale. Introduzione ad uno studio sulle condizioni di legittimità delle alternative al processo

BERTOLINI, Benedetta
2017

Abstract

The research aims to explore and study the legal basis on which it is possible for a State to avoid a criminal process. It is self-evident how many member States, both with a system of compulsoriness and discretionality of criminal prosecution, are going in a direction of a dejurisdicionalisation, renouncing to a process in all the cases where this seems possible and reasonable. Mediation, probation, social works, payment of a fee before a guilt adjudication has been given, are only some examples of diversion. Also in Italy it has been recently provided a form of probation, the first alternative to trial in the ordinary process. This work aims to identify the minimal conditions that are necessary in order to make diversion compatible within a system constructed on the principles of ‘fair trial’ and the ‘due process’, exploring connections with restorative justice and freedom of consent. The problems to solve are many – is it possible to build alternatives to trial that really respect personal freedom, presumption of innocence and the other fundamental rights, in other words, granting, not only a fair trail, but a also “fair diversion”? How manage the ordinary process if the diversion fails? The study aims to give a first contribution in order to answer these questions.
NEGRI, Daniele
GREGGI, Marco
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