Per questa tesi di dottorato, sono stati studiati gli insiemi di micromammiferi dal Tardoglaciale alla fine dell’Olocene delle regioni del Mediterraneo occidentale. Sono stati analizzati il paleomabiente attraverso il metodo dell’Habitat Weighting ed il paleoclima attraverso il metodo del Mutual Ecogeographic Range, il Bioclimatic Model e lo studio dei Chorotypes. Queste analisi permettono di osservare una generale evoluzione da condizioni climatiche fredde e aride durante il Tardiglaciale a condizioni umide e temperate durante l’Olocene, simili a quelle odierne. Nei fatti, è possibile osservare condizioni fredde e aride, in relazione all’Heinrich Event 1 nei livelli inferiori (15100-13180 cal BP) della Grotta del Mirador (Atapuerca, penisola iberica settentrionale). Inoltre, le temperature ottenute da Balma del Gai (Moià, penisola iberica settentrionale) a 13150-12813 cal BP sono similiai dati climatici odierni e coincidono con le caratteristiche del periodo Bølling-Allerød. In piú, condizioni fredde durante l’inizio del Younger Dryas sono state rilevate per la Grottina dei Covoloni del Broion (Vicenza, penisola italiana nordorientale), con un’alta percentuale di specie euro-siberiane e, per la Balma del Gai, nel livello datato 12300-11800, il metodo dell’ Habitat Weighting mostra il ritorno della copertura arborea che é caratteristico della fine del Younger Dryas e dell’inizio dell’Olocene. Infine, durante l’Olocene, sono stati rilevati dopo l’evento freddo datato ad 8200 cal BP, un generale miglioramento del clima e dell’ambiente a Cova Bonica, a 7401-7308 cal BP (Vallirana, penisola iberica nordorientale) ed a El Mirador, a 7030-6870 cal BP. Le condizioni semi-aride corrispondenti alla fine dell’African Humid Period sono state osservate a El Mirador a 7400-7000 cal BP. Inoltre condizioni umide e temperate sono state documentate a El Portalón (Atapuerca, penisola iberica settentrionale), Cova Bonica e Grottina dei Covoloni del Broion (5200-4700 cal BP circa), probabile conseguenza dell’espansione del clima mediterraneo. Infine, si possono osservare cambiamenti ambientali nel paesaggio associati all’intervento antropico, specialmente a partire dal tardo Olocene a El Mirador a 3700-3000 cal BP. L’impatto umano é stato osservato grazie alla presenza di specie commensali che hanno adattato il loro comportamento alle condizioni create o modficate dalle attività umane. Questo metodo ha permesso di documentare che le trasformazioni antropiche a El Mirador si articolano in due fasi, la prima fase (7000-5900 cal BP) in relazione ad attività pastorali mentre la seconda relativa ad attività agricole. Inoltre, in questo sito e a El Portalón, é stato possibile osservare una frequentazione antropica stagionale. Infine, a Cova Bonica, a 4835-4711 cal BP, è stato documentata la prima comparsa del Topo del Mediterraneo occidentale (Mus spretus) nel Nord-Est della penisola iberica durante il Neolitico, che potrebbe essere in relazione con una via di Neolitizzazione.

In this PhD thesis, we have studied the small-mammal assemblages from the Lateglacial to the Late Holocene of Western Mediterranean region. We analyzed the palaeoenvironment through the Habitat Weighting method and the palaeoclimate with the Mutual Ecogeographic Range method, the Bioclimatic Model and the study of the Chorotypes. These analyses allow us to observe a general evolution from cool and arid climate conditions during Lateglacial to warm and humid climate conditions during the Holocene, similar to nowadays. Concretely, during the Lateglacial we observed cold and arid conditions related with the Heinrich Event 1 in the lower layers (15100-13180 cal BP) of El Mirador cave (Atapuerca, northern Iberian Peninsula). Moreover, the temperatures obtained from Balma del Gai (Moià, north-eastern Iberian Peninsula) at 13150-12813 cal BP are similar to current climatic data coinciding with the characteristics of Bølling-Allerød period. Also, cold conditions during the beginning of the Younger Dryas have been detected in Grottina dei Covoloni del Broion (Vicenza, north-eastern Italian Peninsula) with high percentages of Euro-Siberian species and in Balma del Gai at 12300-11800 cal BP the Habitat Weigthing method shows an arboreal cover recovery that is characteristic of the end of the Younger Dryas and the onset of the Holocene period. Furthermore, during the Holocene, we detected, after the cold event occurred at 8200 cal BP, a general climate and landscape recovery at 7401-7308 cal BP in Cova Bonica (Vallirana, northeastern Iberian Peninsula) and in El Mirador at 7030-6870 cal BP. The semi-arid conditions related with the end of the African Humid period have been observed in El Mirador at 7400- 7000 cal BP. Besides, a temperate and humid conditions have been documented in El Portalón (Atapuerca, northern Iberian Peninsula), Cova Bonica and Grottina dei Covoloni del Broion (around 5200-4700 cal BP) probably consequence of the expansion of the Mediterranean climate. Moreover, we observed environmental changes on the landscape associated to human impact, especially since the Late Holocene in El Mirador at 3700-3000 cal BP. The human impact has been observed by the presence of synanthropic species, which have adapted their ethology to conditions created or modified by human activities. This method allow us to observed that the anthropogenic transformations in El Mirador occurred in two phases, the first phase (7000-5900 cal BP) related with the livestock activities and the second phase (5900-3000 cal BP) related with agricultural practices. Moreover, in this site and El Portalón a seasonal human occupation have been observed. Finally, in Cova Bonica at 4835- 4711 cal BP has been documented the first appearance of the Algerian mouse (Mus spretus) in the northeastern Iberian Peninsula during the Neolithic which could be related with a route of Neolithization.

HUMAN IMPACT ON SMALL-MAMMALS FROM LATEGLACIAL TO LATE HOLOCENE OF WESTERN MEDITERRANEAN REGION: NEW ENVIRONMENTAL AND CLIMATE APPROACH

BANULS CARDONA, Sandra
2017

Abstract

Per questa tesi di dottorato, sono stati studiati gli insiemi di micromammiferi dal Tardoglaciale alla fine dell’Olocene delle regioni del Mediterraneo occidentale. Sono stati analizzati il paleomabiente attraverso il metodo dell’Habitat Weighting ed il paleoclima attraverso il metodo del Mutual Ecogeographic Range, il Bioclimatic Model e lo studio dei Chorotypes. Queste analisi permettono di osservare una generale evoluzione da condizioni climatiche fredde e aride durante il Tardiglaciale a condizioni umide e temperate durante l’Olocene, simili a quelle odierne. Nei fatti, è possibile osservare condizioni fredde e aride, in relazione all’Heinrich Event 1 nei livelli inferiori (15100-13180 cal BP) della Grotta del Mirador (Atapuerca, penisola iberica settentrionale). Inoltre, le temperature ottenute da Balma del Gai (Moià, penisola iberica settentrionale) a 13150-12813 cal BP sono similiai dati climatici odierni e coincidono con le caratteristiche del periodo Bølling-Allerød. In piú, condizioni fredde durante l’inizio del Younger Dryas sono state rilevate per la Grottina dei Covoloni del Broion (Vicenza, penisola italiana nordorientale), con un’alta percentuale di specie euro-siberiane e, per la Balma del Gai, nel livello datato 12300-11800, il metodo dell’ Habitat Weighting mostra il ritorno della copertura arborea che é caratteristico della fine del Younger Dryas e dell’inizio dell’Olocene. Infine, durante l’Olocene, sono stati rilevati dopo l’evento freddo datato ad 8200 cal BP, un generale miglioramento del clima e dell’ambiente a Cova Bonica, a 7401-7308 cal BP (Vallirana, penisola iberica nordorientale) ed a El Mirador, a 7030-6870 cal BP. Le condizioni semi-aride corrispondenti alla fine dell’African Humid Period sono state osservate a El Mirador a 7400-7000 cal BP. Inoltre condizioni umide e temperate sono state documentate a El Portalón (Atapuerca, penisola iberica settentrionale), Cova Bonica e Grottina dei Covoloni del Broion (5200-4700 cal BP circa), probabile conseguenza dell’espansione del clima mediterraneo. Infine, si possono osservare cambiamenti ambientali nel paesaggio associati all’intervento antropico, specialmente a partire dal tardo Olocene a El Mirador a 3700-3000 cal BP. L’impatto umano é stato osservato grazie alla presenza di specie commensali che hanno adattato il loro comportamento alle condizioni create o modficate dalle attività umane. Questo metodo ha permesso di documentare che le trasformazioni antropiche a El Mirador si articolano in due fasi, la prima fase (7000-5900 cal BP) in relazione ad attività pastorali mentre la seconda relativa ad attività agricole. Inoltre, in questo sito e a El Portalón, é stato possibile osservare una frequentazione antropica stagionale. Infine, a Cova Bonica, a 4835-4711 cal BP, è stato documentata la prima comparsa del Topo del Mediterraneo occidentale (Mus spretus) nel Nord-Est della penisola iberica durante il Neolitico, che potrebbe essere in relazione con una via di Neolitizzazione.
PERETTO, Carlo
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Descrizione: BAÑULS-CARDONA, Sandra
Tipologia: Tesi di dottorato
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