La tesi dottorale concerne l’istituto della confisca senza condanna che, ancora più della confisca ordinaria, ha assunto negli ultimi tre decenni una posizione centrale nelle scelte di politica criminale del legislatore volte a contrastare l’accumulazione dei proventi da reato. L’elaborato introduce, nel primo capitolo, il tema della confisca senza condanna partendo da un breve excursus storico. L’istituto nasce, in Italia, verso la metà del secolo decimo nono come misure di sicurezza volta a neutralizzare le cose intrinsecamente pericolose, ma si estende subito anche al prezzo del reato la cui restituzione in caso di estinzione del reato potrebbe indurre la commissione di nuovi reati della stessa indole. Nel secondo capitolo si cerca di individuare un paradigma della confisca senza condanna che nel tempo ha visto una sua imponente estensione per via pretoria e normativa. In estrema sintesi, si è giunti ad applicare la confisca anche in assenza di una condanna formale ogni qual volta la legge prevede una confisca obbligatoria; cioè è previsto nei confronti della cosa intrinsecamente pericolosa e del prezzo del reato per disposizione generale del codice penale, e nei confronti del prodotto e del profitto del reato in molteplici fattispecie di parte speciale e complementare di recente introduzione. La giurisprudenza nel tempo si è mossa in modo contrastante: da un lato ha posto dei limiti a tale interpretazione estensiva, imponendo ad esempio la necessità di un accertamento sostanziale della materialità del reato e della sua componente soggettiva a seguito di un contradditorio con la parte; da un altro lato ha però esteso enormemente l’oggetto dell’apprensione, giudicando come diretta anche la confisca che riguardi beni che pur essendo nella disponibilità del reo sono di proprietà di soggetti terzi, come le persone giuridiche. L’analisi viene quindi estesa alla confisca allargata ed alla confisca per equivalente: la prima si può considerare una forma particolare di confisca senza condanna post delictum, che ha sì quale presupposto una condanna passata in giudicato, ma in cui il nesso di pertinenzialità tra la cosa ed il reato è definita in via presuntiva. La confisca per equivalente, invece, non può in alcun modo essere comminata in assenza di una condanna formale: tuttavia la giurisprudenza di legittimità tende ad erodere questo limite, ad esempio considerando come confisca diretta – e non per equivalente – l’ablazione di beni fungibili, quali il denaro, nella disponibilità di terzi estranei al reato (o al procedimento). Nel terzo capitolo viene avviato uno studio concernente i diritti fondamentali, specialmente di fonte convenzionale, che possono in astratto essere messi in tensione dalla comminazione di una confisca in assenza di condanna. Si tratta dei principi di legalità e di presunzione di innocenza; della tutela della tutela della proprietà privata e del divieto di bis in idem. Si riflette sul tema legato all’estensione della matière pénale, inferendo così la necessità di consentire un riconoscimento dei diritti fondamentali in modo effettivo e non limitato in capo a quelle confische che il legislatore ha maliziosamente etichettato come formalmente amministrative ma che in realtà sono sostanzialmente afflittive. Gli strumenti concettuali così calibrati vengono quindi testati su due norme interne che contemplano una confisca senza condanna: la confisca urbanistica, sviluppata nel capitolo quarto, e la confisca di prevenzione, analizzata nel capitolo quinto. Entrambe le normative, per ragioni diverse, necessitano di un intervento legislativo in quanto non sono compatibili con taluni dei principi innanzi richiamati. Il lavoro si chiude con un’analisi della disciplina della confisca senza condanna contenuta nella direttiva 2014/42/UE e del regolamento 2018/1805/UE.

La confisca senza condanna nel diritto vivente. Profili nazionali e sovranazionali.

-
2019

Abstract

La tesi dottorale concerne l’istituto della confisca senza condanna che, ancora più della confisca ordinaria, ha assunto negli ultimi tre decenni una posizione centrale nelle scelte di politica criminale del legislatore volte a contrastare l’accumulazione dei proventi da reato. L’elaborato introduce, nel primo capitolo, il tema della confisca senza condanna partendo da un breve excursus storico. L’istituto nasce, in Italia, verso la metà del secolo decimo nono come misure di sicurezza volta a neutralizzare le cose intrinsecamente pericolose, ma si estende subito anche al prezzo del reato la cui restituzione in caso di estinzione del reato potrebbe indurre la commissione di nuovi reati della stessa indole. Nel secondo capitolo si cerca di individuare un paradigma della confisca senza condanna che nel tempo ha visto una sua imponente estensione per via pretoria e normativa. In estrema sintesi, si è giunti ad applicare la confisca anche in assenza di una condanna formale ogni qual volta la legge prevede una confisca obbligatoria; cioè è previsto nei confronti della cosa intrinsecamente pericolosa e del prezzo del reato per disposizione generale del codice penale, e nei confronti del prodotto e del profitto del reato in molteplici fattispecie di parte speciale e complementare di recente introduzione. La giurisprudenza nel tempo si è mossa in modo contrastante: da un lato ha posto dei limiti a tale interpretazione estensiva, imponendo ad esempio la necessità di un accertamento sostanziale della materialità del reato e della sua componente soggettiva a seguito di un contradditorio con la parte; da un altro lato ha però esteso enormemente l’oggetto dell’apprensione, giudicando come diretta anche la confisca che riguardi beni che pur essendo nella disponibilità del reo sono di proprietà di soggetti terzi, come le persone giuridiche. L’analisi viene quindi estesa alla confisca allargata ed alla confisca per equivalente: la prima si può considerare una forma particolare di confisca senza condanna post delictum, che ha sì quale presupposto una condanna passata in giudicato, ma in cui il nesso di pertinenzialità tra la cosa ed il reato è definita in via presuntiva. La confisca per equivalente, invece, non può in alcun modo essere comminata in assenza di una condanna formale: tuttavia la giurisprudenza di legittimità tende ad erodere questo limite, ad esempio considerando come confisca diretta – e non per equivalente – l’ablazione di beni fungibili, quali il denaro, nella disponibilità di terzi estranei al reato (o al procedimento). Nel terzo capitolo viene avviato uno studio concernente i diritti fondamentali, specialmente di fonte convenzionale, che possono in astratto essere messi in tensione dalla comminazione di una confisca in assenza di condanna. Si tratta dei principi di legalità e di presunzione di innocenza; della tutela della tutela della proprietà privata e del divieto di bis in idem. Si riflette sul tema legato all’estensione della matière pénale, inferendo così la necessità di consentire un riconoscimento dei diritti fondamentali in modo effettivo e non limitato in capo a quelle confische che il legislatore ha maliziosamente etichettato come formalmente amministrative ma che in realtà sono sostanzialmente afflittive. Gli strumenti concettuali così calibrati vengono quindi testati su due norme interne che contemplano una confisca senza condanna: la confisca urbanistica, sviluppata nel capitolo quarto, e la confisca di prevenzione, analizzata nel capitolo quinto. Entrambe le normative, per ragioni diverse, necessitano di un intervento legislativo in quanto non sono compatibili con taluni dei principi innanzi richiamati. Il lavoro si chiude con un’analisi della disciplina della confisca senza condanna contenuta nella direttiva 2014/42/UE e del regolamento 2018/1805/UE.
BOLIS, SAMUEL
BERNARDI, Alessandro
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
BOLIS - Tesi - La confisca senza condanna nel diritto vivente - Frontespizio firmato.pdf

Open Access dal 27/03/2022

Descrizione: La confisca senza condanna nel diritto vivente. Profili nazionali e sovranaziona
Tipologia: Tesi di dottorato
Dimensione 3.62 MB
Formato Adobe PDF
3.62 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/2487984
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact