La crescita continua della dimensione del rischio in questi anni induce una percezione sempre più diffusa d’insicurezza, che investe l’aleatorietà dei processi climatici, ambientali e sismici e più in generale di una varietà di processi critici di mutamento territoriale. La pianificazione territoriale è da tempo impegnata nella ricerca di nuovi paradigmi disciplinari e di innovative pratiche d’azione: i progettisti, infatti, sono chiamati a cogliere la realtà al suo stato potenziale, per elaborare tempestivamente le strategie più appropriate rispetto agli obiettivi assunti per lo sviluppo. Questi sono diventati negli ultimi tempi la sostenibilità ambientale, la coesione sociale, l’innovazione economica, culturale e tecnologica, e soprattutto la messa in sicurezza delle strutture esistenti, per ridurre significativamente gli effetti di possibili eventi traumatici originati da processi naturali o antropici. In questa prospettiva, la pianificazione del territorio e la progettazione urbanistica, per assorbire consapevolmente la dimensione intrinseca del rischio, dovrebbero tendere ad accentuare la loro flessibilità adattiva e configurarsi sempre più come insieme di pratiche relazionali, d’intermediazione tra molteplici processi aleatori di mutamento dello spazio. L’esperienza di ricostruzione nella Regione Marche, a valle del sisma del 2016, è intesa come strumento d’interazione tra soggetti diversi, capaci di garantire sia la riqualificazione dei centri storici, che di favorire l’integrazione tra politiche di tutela ambientale e politiche di sviluppo in un’ottica di rilancio socio-economico dell’intero territorio.
Recovering cities. La ricostruzione post sisma nella Regione Marche tra progetti di trasformazione sostenibile e politiche per la città futura
FRANCESCO ALBERTI
Primo
2022
Abstract
La crescita continua della dimensione del rischio in questi anni induce una percezione sempre più diffusa d’insicurezza, che investe l’aleatorietà dei processi climatici, ambientali e sismici e più in generale di una varietà di processi critici di mutamento territoriale. La pianificazione territoriale è da tempo impegnata nella ricerca di nuovi paradigmi disciplinari e di innovative pratiche d’azione: i progettisti, infatti, sono chiamati a cogliere la realtà al suo stato potenziale, per elaborare tempestivamente le strategie più appropriate rispetto agli obiettivi assunti per lo sviluppo. Questi sono diventati negli ultimi tempi la sostenibilità ambientale, la coesione sociale, l’innovazione economica, culturale e tecnologica, e soprattutto la messa in sicurezza delle strutture esistenti, per ridurre significativamente gli effetti di possibili eventi traumatici originati da processi naturali o antropici. In questa prospettiva, la pianificazione del territorio e la progettazione urbanistica, per assorbire consapevolmente la dimensione intrinseca del rischio, dovrebbero tendere ad accentuare la loro flessibilità adattiva e configurarsi sempre più come insieme di pratiche relazionali, d’intermediazione tra molteplici processi aleatori di mutamento dello spazio. L’esperienza di ricostruzione nella Regione Marche, a valle del sisma del 2016, è intesa come strumento d’interazione tra soggetti diversi, capaci di garantire sia la riqualificazione dei centri storici, che di favorire l’integrazione tra politiche di tutela ambientale e politiche di sviluppo in un’ottica di rilancio socio-economico dell’intero territorio.File | Dimensione | Formato | |
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