Attesa da tempo da esecutori, appassionati e studiosi, ha preso l’avvio nel 1999 l’Edizione Critica delle Opere di Vincenzo Bellini, pubblicata da Casa Ricordi con il contributo e la collaborazione del Teatro Massimo V. Bellini di Catania. La collaborazione tra editore musicale specializzato e grande teatro lirico rappresenta una formula di particolare importanza, consentendo ai curatori, nel lavoro di stesura delle partiture, di verificare le loro scelte sulla base di un’esperienza diretta di ascolto. I dieci melodrammi (alcuni dei quali conservati in versioni divergenti, da considerare come testi indipendenti), la musica vocale da camera, la musica sacra e quella strumentale costituiscono un corpus contraddistinto da una particolare posizione storica. Se da un lato infatti l’attività compositiva belliniana partecipava della prassi coeva, fatta di varianti, riscritture, riutilizzi e compromessi, dall’altro la nascente coscienza professionale, l’aspirazione evidente all’originalità dello stile e la pianificazione dei tempi di scrittura si tradussero in un’accuratezza di stesura che conferisce grande autorevolezza al segno autografo di Bellini. L’edizione mira a riproporre il testo belliniano nella sua peculiarità sonora e drammaturgica. Come nella consolidata prassi stabilita nelle più importanti edizioni critiche, l’edizione Bellini mira a soddisfare le esigenze sia degli esecutori sia degli studiosi, restituendo all’utilizzo teatrale e allo studio critico testi attendibili, ripuliti dagli appiattimenti della routine, ma al tempo stesso resi disponibili nella loro vitalità teatrale e nella ricchezza delle versioni approntate o accettate dal compositore, consentendo inoltre un’adeguata circolazione di quelle partiture che troppo spesso il repertorio ha accantonato acriticamente come “minori”.
Direttore (insieme a Fabrizio Della Seta e Luca Zoppelli) delle Edizione critica delle opere di Vincenzo Bellini (Milano, Ricordi, 2001 ssg.)
Roccatagliati
2001
Abstract
Attesa da tempo da esecutori, appassionati e studiosi, ha preso l’avvio nel 1999 l’Edizione Critica delle Opere di Vincenzo Bellini, pubblicata da Casa Ricordi con il contributo e la collaborazione del Teatro Massimo V. Bellini di Catania. La collaborazione tra editore musicale specializzato e grande teatro lirico rappresenta una formula di particolare importanza, consentendo ai curatori, nel lavoro di stesura delle partiture, di verificare le loro scelte sulla base di un’esperienza diretta di ascolto. I dieci melodrammi (alcuni dei quali conservati in versioni divergenti, da considerare come testi indipendenti), la musica vocale da camera, la musica sacra e quella strumentale costituiscono un corpus contraddistinto da una particolare posizione storica. Se da un lato infatti l’attività compositiva belliniana partecipava della prassi coeva, fatta di varianti, riscritture, riutilizzi e compromessi, dall’altro la nascente coscienza professionale, l’aspirazione evidente all’originalità dello stile e la pianificazione dei tempi di scrittura si tradussero in un’accuratezza di stesura che conferisce grande autorevolezza al segno autografo di Bellini. L’edizione mira a riproporre il testo belliniano nella sua peculiarità sonora e drammaturgica. Come nella consolidata prassi stabilita nelle più importanti edizioni critiche, l’edizione Bellini mira a soddisfare le esigenze sia degli esecutori sia degli studiosi, restituendo all’utilizzo teatrale e allo studio critico testi attendibili, ripuliti dagli appiattimenti della routine, ma al tempo stesso resi disponibili nella loro vitalità teatrale e nella ricchezza delle versioni approntate o accettate dal compositore, consentendo inoltre un’adeguata circolazione di quelle partiture che troppo spesso il repertorio ha accantonato acriticamente come “minori”.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.