Dobbiamo cambiare rapidamente il modo di abitare il pianeta, ripensando sia il rapporto delle città con gli ecosistemi naturali, sia i rapporti tra spazi domestici, luoghi pubblici, mobilità e sistemi produttivi, tornando a progettare città inclusive, ecologiche, rigenerate. Se è vero che “il rinnovamento di una democrazia passa per la rigenerazione della città e del suo tessuto urbano” (Etchegaray, 1997) occorre ripensare ad una rigenerazione della città dove l’uomo è al centro del processo, capace di creare ciò che ancora non abbiamo utilizzando ciò che abbiamo a disposizione, generando un nuovo valore. Se, come suggerisce la Convenzione di Faro, il patrimonio culturale si basa su un sistema di esperienze, un condiviso e comune sentire, allora la relazione sociale e la conoscenza sono basilari e punti di partenza imprescindibili nella definizione di comunità. La necessità di partire da un diverso punto di vista, che sia generato “non più solo dai grandi flussi e dalle macrofunzioni, ma dal gesto quotidiano, minimo, locale, dalla dimensione dei corpi e dei corpi vulnerabili”, (Marinelli 2015) diventa la chiave per fare di più con meno, contrapponendo all’economia lineare il pensiero di una società della cura. Per riuscire è fondamentale coltivare la natura umana nella conoscenza, ovvero sviluppare la capacità di imparare a imparare, una delle otto competenze chiave di cittadinanza definite dall’UE. Il valore della conoscenza è strategico nel ripensare la vita sul pianeta perché le sfide che si stanno affrontando sono complesse e richiedono nuove idee per costruire una società capace di affrontare il cambiamento
FARE CON - Fare meglio con ciò che è disponibile
Rinaldi Andrea;
2021
Abstract
Dobbiamo cambiare rapidamente il modo di abitare il pianeta, ripensando sia il rapporto delle città con gli ecosistemi naturali, sia i rapporti tra spazi domestici, luoghi pubblici, mobilità e sistemi produttivi, tornando a progettare città inclusive, ecologiche, rigenerate. Se è vero che “il rinnovamento di una democrazia passa per la rigenerazione della città e del suo tessuto urbano” (Etchegaray, 1997) occorre ripensare ad una rigenerazione della città dove l’uomo è al centro del processo, capace di creare ciò che ancora non abbiamo utilizzando ciò che abbiamo a disposizione, generando un nuovo valore. Se, come suggerisce la Convenzione di Faro, il patrimonio culturale si basa su un sistema di esperienze, un condiviso e comune sentire, allora la relazione sociale e la conoscenza sono basilari e punti di partenza imprescindibili nella definizione di comunità. La necessità di partire da un diverso punto di vista, che sia generato “non più solo dai grandi flussi e dalle macrofunzioni, ma dal gesto quotidiano, minimo, locale, dalla dimensione dei corpi e dei corpi vulnerabili”, (Marinelli 2015) diventa la chiave per fare di più con meno, contrapponendo all’economia lineare il pensiero di una società della cura. Per riuscire è fondamentale coltivare la natura umana nella conoscenza, ovvero sviluppare la capacità di imparare a imparare, una delle otto competenze chiave di cittadinanza definite dall’UE. Il valore della conoscenza è strategico nel ripensare la vita sul pianeta perché le sfide che si stanno affrontando sono complesse e richiedono nuove idee per costruire una società capace di affrontare il cambiamentoI documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.