L'articolo analizza il H-Farm Campus realizzato a Roncade, lungo il fiume Sile, su progetto dello studio Zanon architetti Associati. L'intervento si estende su un'area di circa 30 ettari secondo principi e buone pratiche consolidate nell’attività costruttiva di H-FARM. Per esempio, la riduzione del consumo di suolo, sfruttando quantità volumetriche di fabbricati esistenti nel territorio, degradati o dismessi, privi di valore storico-architettonico; il contenimento dell’altezza degli edifici a uno o due piani, per non creare ostacoli alla visione complessiva della campagna circostante; l’assunzione della conformazione del territorio rurale quale “modello” per il nuovo insediamento. Il disegno del tessuto connettivo e degli spazi costitutivi del Campus riprende lo schema geometrico di suddivisione dei fondi agricoli, attingendo a un abaco di figure semplici rinvenibili nel paesaggio circostante linee rette (siepi, filari, viali), volumi pieni (boschetti, broli), spazi aperti (prati, orti, coltivazioni), dossi e avvallamenti (argini, fossi, bacini)– per definire un habitat in cui elementi naturali e antropici si compongono armoniosamente con le nuove costruzioni scolastiche e di servizio. Architetture semplici e sobrie, la cui integrazione con l’ambiente circostante è destinata a divenire sempre più pregnante con il trascorrere del tempo. Si tratta di un esempio paradigmatico di paesaggio contemporaneo, capace di contemperare la memoria del passato e la sensibilità e consapevolezza sociale nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità.
Trenta ettari di innovazione / Thirty Hectares for Innovation
Marco Mulazzani
Primo
2021
Abstract
L'articolo analizza il H-Farm Campus realizzato a Roncade, lungo il fiume Sile, su progetto dello studio Zanon architetti Associati. L'intervento si estende su un'area di circa 30 ettari secondo principi e buone pratiche consolidate nell’attività costruttiva di H-FARM. Per esempio, la riduzione del consumo di suolo, sfruttando quantità volumetriche di fabbricati esistenti nel territorio, degradati o dismessi, privi di valore storico-architettonico; il contenimento dell’altezza degli edifici a uno o due piani, per non creare ostacoli alla visione complessiva della campagna circostante; l’assunzione della conformazione del territorio rurale quale “modello” per il nuovo insediamento. Il disegno del tessuto connettivo e degli spazi costitutivi del Campus riprende lo schema geometrico di suddivisione dei fondi agricoli, attingendo a un abaco di figure semplici rinvenibili nel paesaggio circostante linee rette (siepi, filari, viali), volumi pieni (boschetti, broli), spazi aperti (prati, orti, coltivazioni), dossi e avvallamenti (argini, fossi, bacini)– per definire un habitat in cui elementi naturali e antropici si compongono armoniosamente con le nuove costruzioni scolastiche e di servizio. Architetture semplici e sobrie, la cui integrazione con l’ambiente circostante è destinata a divenire sempre più pregnante con il trascorrere del tempo. Si tratta di un esempio paradigmatico di paesaggio contemporaneo, capace di contemperare la memoria del passato e la sensibilità e consapevolezza sociale nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità.File | Dimensione | Formato | |
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