Lo stress lavorativo percepito è un problema di salute frequente anche secondo indagini europee ed è correlato, secondo le teorie psicosociali, ad alta richiesta del compito (job demand, JD) e bassa autonomia decisionale (decision latitude, DL). Al fine di esaminare la possibile associazione tra queste due dimensioni ed infortuni sul lavoro ed assenza per malattia, è stato condotto uno studio in 30 aziende del Veneto, di dimensione compresa tra 10 e 500 addetti, appartenenti ai vari comparti dell’Industria e del Terziario. I circa 2200 lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria in queste aziende sono stati intervistati con il questionario di Karasek, che includeva anche domande sul fumo e sul consumo di alcool e psicofarmaci. In caso di infortunio sul lavoro o di un’assenza dal lavoro per malattia di almeno 10 giorni consecutivi negli ultimi 12 mesi, il soggetto era invitato a focalizzare l’attenzione sugli aspetti psicosociali del lavoro occorsi prima dell’evento; in caso contrario, il lavoratore era invitato a riferire le circostanze del lavoro attuale. Il rischio di high strain lavorativo (alta JD e bassa DL) era più elevato nei lavoratori che avevano riferito un infortunio sul lavoro o un’assenza per motivi di salute. Controllando per i possibili confondenti tramite della regressione logistica multipla, il rischio di infortunio sul lavoro aumentava con l’aumento di JD e, in minor misura, con la riduzione di DL. Il rischio di assenza per malattia aumentava invece soprattutto con la riduzione di autonomia decisionale (DL). Dopo aver calcolato il population attributable risk (PAR), gli infortuni sul lavoro erano attribuibili ad elevata JD (22.4%), bassa DL (15.2%), fumo (28.3%), consumo di alcool (21.7%), tutti questi fattori (87.6%). Le assenze dal lavoro per malattia erano attribuibili ad elevata JD (9%), bassa DL (14%), fumo (8%), consumo abituale di psicofarmaci (6%), tutti questi fattori (37%). Mentre il 90% degli infortuni non è attribuibile a malfunzionamento di macchine, l’approccio alla prevenzione degli infortuni sul lavoro è invece basato su controlli tecnico-ingegneristici e aspetti amministrativi. I risultati di questo studio dovrebbero permettere di considerare altri percorsi di prevenzione, soprattutto per gli infortuni, ma anche per le assenze per malattia, in cui i medici competenti possano giocare un ruolo importante, essendo individuali e psicosociali i fattori da considerare.

Infortuni sul lavoro e assenze dal lavoro per malattia: associazioni con carico lavorativo, autonomia decisionale e stili di vita in 2174 lavoratori del veneto

MATTIOLI, STEFANO
Secondo
Writing – Original Draft Preparation
;
2008

Abstract

Lo stress lavorativo percepito è un problema di salute frequente anche secondo indagini europee ed è correlato, secondo le teorie psicosociali, ad alta richiesta del compito (job demand, JD) e bassa autonomia decisionale (decision latitude, DL). Al fine di esaminare la possibile associazione tra queste due dimensioni ed infortuni sul lavoro ed assenza per malattia, è stato condotto uno studio in 30 aziende del Veneto, di dimensione compresa tra 10 e 500 addetti, appartenenti ai vari comparti dell’Industria e del Terziario. I circa 2200 lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria in queste aziende sono stati intervistati con il questionario di Karasek, che includeva anche domande sul fumo e sul consumo di alcool e psicofarmaci. In caso di infortunio sul lavoro o di un’assenza dal lavoro per malattia di almeno 10 giorni consecutivi negli ultimi 12 mesi, il soggetto era invitato a focalizzare l’attenzione sugli aspetti psicosociali del lavoro occorsi prima dell’evento; in caso contrario, il lavoratore era invitato a riferire le circostanze del lavoro attuale. Il rischio di high strain lavorativo (alta JD e bassa DL) era più elevato nei lavoratori che avevano riferito un infortunio sul lavoro o un’assenza per motivi di salute. Controllando per i possibili confondenti tramite della regressione logistica multipla, il rischio di infortunio sul lavoro aumentava con l’aumento di JD e, in minor misura, con la riduzione di DL. Il rischio di assenza per malattia aumentava invece soprattutto con la riduzione di autonomia decisionale (DL). Dopo aver calcolato il population attributable risk (PAR), gli infortuni sul lavoro erano attribuibili ad elevata JD (22.4%), bassa DL (15.2%), fumo (28.3%), consumo di alcool (21.7%), tutti questi fattori (87.6%). Le assenze dal lavoro per malattia erano attribuibili ad elevata JD (9%), bassa DL (14%), fumo (8%), consumo abituale di psicofarmaci (6%), tutti questi fattori (37%). Mentre il 90% degli infortuni non è attribuibile a malfunzionamento di macchine, l’approccio alla prevenzione degli infortuni sul lavoro è invece basato su controlli tecnico-ingegneristici e aspetti amministrativi. I risultati di questo studio dovrebbero permettere di considerare altri percorsi di prevenzione, soprattutto per gli infortuni, ma anche per le assenze per malattia, in cui i medici competenti possano giocare un ruolo importante, essendo individuali e psicosociali i fattori da considerare.
2008
Mastrangelo, G.; Mattioli, Stefano; Baldasseroni, A.; Bontadi, D.; Capodicasa, E.; Marzia, V.; Mazzi, M.; Patané, P.; Torri, P.; Marangi, G.; Fadda, E.; Priolo, G.; Scoizzato, L.; Maier, E.; Campo, G.; Marchiori, L.
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