Il punto di vista del filosofo del diritto

Il diritto processuale nel mondo digitale diviene tecnologicizzato, assumendo caratteristiche del tutto peculiari rispetto a quelle assunte nel mondo reale. La tecnica digitale, di cui il code è un prodotto, viene assunta come disciplina dei rapporti digitali: il software ed i protocolli permettono la connettività alla rete ma la loro essenza è una complessa sequenza di bit — zero e uno — che riduce le effettive possibilità per il cittadino online di agire in maniera libera e consapevole. Il modello gius–epistemologico del «Code is Justice» ha causato l’immissione di molteplici innovazioni tecnologiche in ambito informatico e ha iniziato a modificare in modo definitivo il paradigma della prassi giudiziaria: la documentazione elettronica, i file di casi digitali e di sistemi di gestione dei casi, l’implementazione di collegamenti audio e video da remoto e lo sviluppo dei sistemi di patteggiamento online sono il prodotto dell’era della connettività e della digitalizzazione.