Un solo minuto che si dilata e diviene Storia. Un minuto che, nel nostro spazio, si declina per registrare e tessere molteplici vicende, dalle minute, quasi invisibili, alle più grandi e conosciute. Le storie delle tante persone comuni e dei luoghi protagonisti dei tre principali terremoti avvenuti in Italia dal 2009 a oggi, da L'Aquila all'Emilia Romagna fino all'Appennino del Centro Italia. Poco meno o poco più di sessanta secondi segnano l'arco di tempo in cui si svolge la detonazione di un'improvvisa quanto devastante scossa tellurica. Un lampo che incide in maniera permanente nella storia materiale e immateriale del territorio. Ed è proprio il concetto di temporaneità, spesso divenuta permanenza, che ci interessa indagare in questa sezione del Padiglione Italiano dedicata alle Comunità Resilienti nel post sisma. Vogliamo farlo, dando vita a un'agorà, un luogo di aggregazione, uno spazio pubblico che dalla Biennale di Venezia sia capace di irradiarsi verso il resto della penisola italiana, attraverso interferenze e contaminazioni. Al centro, mettiamo le persone che vivono, lottano, resistono, definiscono nuove pratiche di autorganizzazione e modelli di convivenza. Un percorso attraverso alcune delle più interessanti esperienze di chi abita città e piccoli centri colpiti dal sisma, che hanno saputo disegnare negli anni forme inedite di collaborazione sociale e di riappropriazione dello spazio. Momenti di conflitto e resistenza, ma soprattutto di sperimentazione informale che è quanto mai necessario saper leggere e ascoltare. Questa sezione espositiva diviene il luogo di costruzione di una architettura vivente, in movimento. Un'architettura i cui i giunti, gli elementi strutturali, i materiali, sono gli esseri umani e le proprie necessità, i propri diritti, in relazione con il paesaggio naturale e artificiale. Seguendo questo approccio, Storia di un minuto si pone come una continua navigazione e mediazione tra la storia, presente ma lacerata, e la condizione contemporanea come produttrice di desideri condivisi, di nuove forme di collaborazione. Per ritrovare un nuovo spazio di relazioni umane, un nuovo interstizio sociale.

Storia di un minuto

gaiani alessandro;incerti guido;
2021

Abstract

Un solo minuto che si dilata e diviene Storia. Un minuto che, nel nostro spazio, si declina per registrare e tessere molteplici vicende, dalle minute, quasi invisibili, alle più grandi e conosciute. Le storie delle tante persone comuni e dei luoghi protagonisti dei tre principali terremoti avvenuti in Italia dal 2009 a oggi, da L'Aquila all'Emilia Romagna fino all'Appennino del Centro Italia. Poco meno o poco più di sessanta secondi segnano l'arco di tempo in cui si svolge la detonazione di un'improvvisa quanto devastante scossa tellurica. Un lampo che incide in maniera permanente nella storia materiale e immateriale del territorio. Ed è proprio il concetto di temporaneità, spesso divenuta permanenza, che ci interessa indagare in questa sezione del Padiglione Italiano dedicata alle Comunità Resilienti nel post sisma. Vogliamo farlo, dando vita a un'agorà, un luogo di aggregazione, uno spazio pubblico che dalla Biennale di Venezia sia capace di irradiarsi verso il resto della penisola italiana, attraverso interferenze e contaminazioni. Al centro, mettiamo le persone che vivono, lottano, resistono, definiscono nuove pratiche di autorganizzazione e modelli di convivenza. Un percorso attraverso alcune delle più interessanti esperienze di chi abita città e piccoli centri colpiti dal sisma, che hanno saputo disegnare negli anni forme inedite di collaborazione sociale e di riappropriazione dello spazio. Momenti di conflitto e resistenza, ma soprattutto di sperimentazione informale che è quanto mai necessario saper leggere e ascoltare. Questa sezione espositiva diviene il luogo di costruzione di una architettura vivente, in movimento. Un'architettura i cui i giunti, gli elementi strutturali, i materiali, sono gli esseri umani e le proprie necessità, i propri diritti, in relazione con il paesaggio naturale e artificiale. Seguendo questo approccio, Storia di un minuto si pone come una continua navigazione e mediazione tra la storia, presente ma lacerata, e la condizione contemporanea come produttrice di desideri condivisi, di nuove forme di collaborazione. Per ritrovare un nuovo spazio di relazioni umane, un nuovo interstizio sociale.
2021
978-88-94830-68-2
resilienza, transdisciplinarità, architettura vivente, sisma, ricostruzione, progetto artistico
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