Il contributo rappresenta una ricostruzione originale e in chiave critica della nozione di colpa penale, toccando i principali profili problematici che la caratterizzano quale criterio di imputazione soggettiva. L’inarrestabile espansione della responsabilità colposa sul piano della prassi giudiziaria è messa a confronto con la sua programmatica “eccezionalità”, dichiarata nell’art. 42 c.p. Analizzate le spinte in direzione di una progressiva differenziazione morfologica in base alle diverse tipologie di colpa che emergono nei diversi ambiti di rischio, si passa all’esame approfondito dello stadio attuale di evoluzione teorica della categoria: e ciò in merito alle questioni definitorie, alle sue componenti strutturali, alla oramai imperante concezione “normativa” e alla collocazione sistematica della colpa tra fatto illecito e colpevolezza. Quanto alle componenti strutturali, senza trascurare i requisiti psicologici riguardanti l’involontarietà e i variabili profili intellettivi (incoscienza, coscienza, previsione dell’evento), si accenna ai requisiti oggettivo-causali e ci si sofferma in particolare sul requisito centrale della colpa: la sua “quintessenza normativa” consistente nella violazione di regole cautelari. Il contributo prosegue prestando attenzione alle diverse forme di colpa, con particolare riferimento alla tenuta o meno della distinzione tradizionale tra colpa generica e colpa specifica e ai differenti passaggi del giudizio di colpa sul piano del fatto tipico e illecito. Un’attenzione rinnovata è infine riservata alla ricostruzione della colpevolezza colposa. All’intento ricostruttivo della categoria si aggiunge un costante riesame di tipo critico, nel tentativo di mettere in luce nel corso della ricostruzione quali siano i principali esiti teorici e applicativi delle concezioni correnti in tema di colpa e di responsabilità colposa, al fine di misurarne il grado di prossimità o di lontananza dallo statuto costituzionale che vincola anche tale criterio soggettivo d’imputazione, in quanto, appunto, responsabilità “penale”. Tale riesame critico della categoria dovrebbe contribuire all’individuazione dei caratteri necessari di un autentico crimen culposum: un reato fondato su una colpa “penalmente caratterizzata”, quindi, in definitiva e in questo senso, su una nozione selettiva di “colpa penale”, diversa, ad esempio, dalla colpa civile. Si evidenzieranno, quindi, le debolezze che il criterio involontario di imputazione penale esibisce non soltanto sul piano del principio di legalità-determinatezza, bensì anche su quello – complessivamente ancor più trascurato nelle indagini teoriche – della “colpevolezza colposa”.
Colpa penale
DONATO CASTRONUOVO
Primo
2021
Abstract
Il contributo rappresenta una ricostruzione originale e in chiave critica della nozione di colpa penale, toccando i principali profili problematici che la caratterizzano quale criterio di imputazione soggettiva. L’inarrestabile espansione della responsabilità colposa sul piano della prassi giudiziaria è messa a confronto con la sua programmatica “eccezionalità”, dichiarata nell’art. 42 c.p. Analizzate le spinte in direzione di una progressiva differenziazione morfologica in base alle diverse tipologie di colpa che emergono nei diversi ambiti di rischio, si passa all’esame approfondito dello stadio attuale di evoluzione teorica della categoria: e ciò in merito alle questioni definitorie, alle sue componenti strutturali, alla oramai imperante concezione “normativa” e alla collocazione sistematica della colpa tra fatto illecito e colpevolezza. Quanto alle componenti strutturali, senza trascurare i requisiti psicologici riguardanti l’involontarietà e i variabili profili intellettivi (incoscienza, coscienza, previsione dell’evento), si accenna ai requisiti oggettivo-causali e ci si sofferma in particolare sul requisito centrale della colpa: la sua “quintessenza normativa” consistente nella violazione di regole cautelari. Il contributo prosegue prestando attenzione alle diverse forme di colpa, con particolare riferimento alla tenuta o meno della distinzione tradizionale tra colpa generica e colpa specifica e ai differenti passaggi del giudizio di colpa sul piano del fatto tipico e illecito. Un’attenzione rinnovata è infine riservata alla ricostruzione della colpevolezza colposa. All’intento ricostruttivo della categoria si aggiunge un costante riesame di tipo critico, nel tentativo di mettere in luce nel corso della ricostruzione quali siano i principali esiti teorici e applicativi delle concezioni correnti in tema di colpa e di responsabilità colposa, al fine di misurarne il grado di prossimità o di lontananza dallo statuto costituzionale che vincola anche tale criterio soggettivo d’imputazione, in quanto, appunto, responsabilità “penale”. Tale riesame critico della categoria dovrebbe contribuire all’individuazione dei caratteri necessari di un autentico crimen culposum: un reato fondato su una colpa “penalmente caratterizzata”, quindi, in definitiva e in questo senso, su una nozione selettiva di “colpa penale”, diversa, ad esempio, dalla colpa civile. Si evidenzieranno, quindi, le debolezze che il criterio involontario di imputazione penale esibisce non soltanto sul piano del principio di legalità-determinatezza, bensì anche su quello – complessivamente ancor più trascurato nelle indagini teoriche – della “colpevolezza colposa”.File | Dimensione | Formato | |
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