Edizione italiana con una Retractatio dell’autore, a cura di Lucio Cristante e Fabio Romanini, con la collaborazione di Jacopo Gesiot e Vanni Veronesi. A quasi trent’anni dalla pubblicazione francese, la presente edizione italiana del volume di Michel Banniard (Viva voce. Communication écrite et communication orale du IVe au IXe siècle en Occident latin, Paris, Institut des Études Augustiniennes, 1992) è ampliata da una retractatio dell’autore che rappresenta un bilancio critico sul proprio lavoro e sul relativo dibattito scientifico. Oltre a rimettere nel circuito della discussione scientifica le tesi dell’opera – ben presto esaurita e non più ristampata –, questa nuova edizione, riveduta e corretta, si prefigge di fornire alla didattica universitaria una storia del latino (fondata sull’esegesi di uno spettro amplissimo di testi) come lingua viva nei secoli del passaggio dalla Tarda Antichità all’Alto Medioevo in Occidente, al di là dei pregiudizi e dei diversi dogmatismi cronologici (e relativi ‘conflitti’) sulla sua sparizione, persistenza o mutazione.
Michel Banniard, "Viva voce. Comunicazione scritta e comunicazione orale nell'occidente latino dal IV al IX secolo"
Fabio Romanini
Co-primo
;
2020
Abstract
Edizione italiana con una Retractatio dell’autore, a cura di Lucio Cristante e Fabio Romanini, con la collaborazione di Jacopo Gesiot e Vanni Veronesi. A quasi trent’anni dalla pubblicazione francese, la presente edizione italiana del volume di Michel Banniard (Viva voce. Communication écrite et communication orale du IVe au IXe siècle en Occident latin, Paris, Institut des Études Augustiniennes, 1992) è ampliata da una retractatio dell’autore che rappresenta un bilancio critico sul proprio lavoro e sul relativo dibattito scientifico. Oltre a rimettere nel circuito della discussione scientifica le tesi dell’opera – ben presto esaurita e non più ristampata –, questa nuova edizione, riveduta e corretta, si prefigge di fornire alla didattica universitaria una storia del latino (fondata sull’esegesi di uno spettro amplissimo di testi) come lingua viva nei secoli del passaggio dalla Tarda Antichità all’Alto Medioevo in Occidente, al di là dei pregiudizi e dei diversi dogmatismi cronologici (e relativi ‘conflitti’) sulla sua sparizione, persistenza o mutazione.File | Dimensione | Formato | |
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