Come già in relazione ad altre condizioni esistenziali non paradigmatiche, anche nel ristretto – ancorché in espansione – ambito degli studi riguardanti le persone anziane e il processo di invecchiamento il “diritto alla città” costituisce oramai un riferimento ineludibile, probabilmente per la capacità attrattiva di tale locuzione, che sembra chiamare in causa almeno il nesso tra soggettività, diritti, visibilità e partecipazione. Nel corso di questo contributo intendo riflettere su alcune tra le questioni che mi sembrano più significative in relazione alla tematizzazione e alla rivendicazione del “diritto alla città” delle persone anziane. Considero tale una «domanda sociale, politica ed economica complessa e […] diversificata, che guarda alla città come al proprio interlocutore privilegiato» (Carrera 2020), avanzata da individui la cui rappresentazione, all’interno del discorso pubblico, ormai da qualche tempo è interessata da un processo di profondo – seppur parziale e a propria volta non esente da criticità – rinnovamento culturale. Questa riflessione muove dunque dal convincimento che il “diritto alla città” costituisca il fondamento di un concetto di cittadinanza in base al quale a tutti gli abitanti della città sia garantito un accesso effettivo ai diritti civili, economici e sociali, con particolare attenzione a coloro che si trovano in una condizione di vulnerabilità

Per un diritto alla “age-friendly city”. Spazi, diritti e accessibilità

Maria Giulia Bernardini
2021

Abstract

Come già in relazione ad altre condizioni esistenziali non paradigmatiche, anche nel ristretto – ancorché in espansione – ambito degli studi riguardanti le persone anziane e il processo di invecchiamento il “diritto alla città” costituisce oramai un riferimento ineludibile, probabilmente per la capacità attrattiva di tale locuzione, che sembra chiamare in causa almeno il nesso tra soggettività, diritti, visibilità e partecipazione. Nel corso di questo contributo intendo riflettere su alcune tra le questioni che mi sembrano più significative in relazione alla tematizzazione e alla rivendicazione del “diritto alla città” delle persone anziane. Considero tale una «domanda sociale, politica ed economica complessa e […] diversificata, che guarda alla città come al proprio interlocutore privilegiato» (Carrera 2020), avanzata da individui la cui rappresentazione, all’interno del discorso pubblico, ormai da qualche tempo è interessata da un processo di profondo – seppur parziale e a propria volta non esente da criticità – rinnovamento culturale. Questa riflessione muove dunque dal convincimento che il “diritto alla città” costituisca il fondamento di un concetto di cittadinanza in base al quale a tutti gli abitanti della città sia garantito un accesso effettivo ai diritti civili, economici e sociali, con particolare attenzione a coloro che si trovano in una condizione di vulnerabilità
2021
978-88-3379-374-0
diritto alla città, spazi, persone anziane, vecchiaia, invecchiamento, ageism, vulnerabilità, vita indipendente, diritto alla vita indipendente, autonomia, strutture residenziali, invecchiamento attivo, successful aging, diritto all'abitare, baby boomers, anziani non autosufficienti, diritti umani
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Bernardini Age Friendly City.pdf

solo gestori archivio

Descrizione: Full text editoriale
Tipologia: Full text (versione editoriale)
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 1.07 MB
Formato Adobe PDF
1.07 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/2458225
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact