A partire dagli anni ‘90, e in particolare dopo la crisi economica internazionale degli anni 2000, si afferma progressivamente la necessità di ripensare il sistema di erogazione dei servizi pubblici e assistenziali. Si inizia a parlare di Welfare Society, ovvero un modello di società in cui i soggetti non profit partecipano alla creazione del benessere collettivo, quale contraltare della crisi del Welfare State . Si aggiunga a ciò l’attuale situazione di emergenza legata alla pandemia COVID-19, che produrrà ripercussioni anche nei modelli di organizzazione e di erogazione dei servizi pubblici. Rispetto alle varie tipologie di aziende non profit, diverse nelle forme ma accomunate dall’unicità del fine di soddisfare i bisogni della collettività, il volontariato si afferma come un campo di studi recente, in particolare nel caso delle organizzazioni giovanili, caratterizzate da spinte valoriali in parte diverse da quelle degli adulti. Mancando l’elemento economico e un sistema formale di indirizzo dell’azione individuale, il volontariato si caratterizza per una forte dimensione motivazionale e valoriale, che rappresenta sia una spinta, sia un freno all’allineamento tra obiettivi personali e organizzativi. La governance dovrebbe pertanto impiegare strumenti in parte differenti da quelli delle aziende private nell’indirizzare le azioni dei volontari, non avendo a disposizione la leva monetaria. A mutare sono anche le logiche del processo di rendicontazione: l’accountability delle aziende non profit si caratterizza sia per l’assenza di un modello univoco, sia per le funzioni e finalità stesse, che seguono anche motivazioni relazionali e identitarie. Oggi, la trasformazione digitale permette una maggiore integrazione tra sistemi fisici e digitali e conseguentemente ridefinisce i processi e i modelli di business delle aziende private. Nonostante le organizzazioni non profit risultino poco sensibili alla sfida del digitale, le nuove tecnologie hanno il potenziale per accompagnare la trasformazione anche nel terzo settore, contribuendo a favorire il processo di allineamento. Il contributo tratta le modalità e gli strumenti di governo, gestione e rendicontazione delle organizzazioni non profit di volontariato giovanili, analizzando il caso Coeliac Youth of Europe (CYE), un’associazione europea aperta ai giovani dai 18 a 30 anni, indagata mediante il metodo del caso studio.
Prospettive di governance e rendicontazione nelle organizzazioni giovanili non profit: il case del Coeliac Youth of Europe
Donato FabioPrimo
;
2020
Abstract
A partire dagli anni ‘90, e in particolare dopo la crisi economica internazionale degli anni 2000, si afferma progressivamente la necessità di ripensare il sistema di erogazione dei servizi pubblici e assistenziali. Si inizia a parlare di Welfare Society, ovvero un modello di società in cui i soggetti non profit partecipano alla creazione del benessere collettivo, quale contraltare della crisi del Welfare State . Si aggiunga a ciò l’attuale situazione di emergenza legata alla pandemia COVID-19, che produrrà ripercussioni anche nei modelli di organizzazione e di erogazione dei servizi pubblici. Rispetto alle varie tipologie di aziende non profit, diverse nelle forme ma accomunate dall’unicità del fine di soddisfare i bisogni della collettività, il volontariato si afferma come un campo di studi recente, in particolare nel caso delle organizzazioni giovanili, caratterizzate da spinte valoriali in parte diverse da quelle degli adulti. Mancando l’elemento economico e un sistema formale di indirizzo dell’azione individuale, il volontariato si caratterizza per una forte dimensione motivazionale e valoriale, che rappresenta sia una spinta, sia un freno all’allineamento tra obiettivi personali e organizzativi. La governance dovrebbe pertanto impiegare strumenti in parte differenti da quelli delle aziende private nell’indirizzare le azioni dei volontari, non avendo a disposizione la leva monetaria. A mutare sono anche le logiche del processo di rendicontazione: l’accountability delle aziende non profit si caratterizza sia per l’assenza di un modello univoco, sia per le funzioni e finalità stesse, che seguono anche motivazioni relazionali e identitarie. Oggi, la trasformazione digitale permette una maggiore integrazione tra sistemi fisici e digitali e conseguentemente ridefinisce i processi e i modelli di business delle aziende private. Nonostante le organizzazioni non profit risultino poco sensibili alla sfida del digitale, le nuove tecnologie hanno il potenziale per accompagnare la trasformazione anche nel terzo settore, contribuendo a favorire il processo di allineamento. Il contributo tratta le modalità e gli strumenti di governo, gestione e rendicontazione delle organizzazioni non profit di volontariato giovanili, analizzando il caso Coeliac Youth of Europe (CYE), un’associazione europea aperta ai giovani dai 18 a 30 anni, indagata mediante il metodo del caso studio.File | Dimensione | Formato | |
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