L’attenzione alla quantificazione del benessere dei cittadini si è rafforzata considerevolmente negli ultimi anni. Ciò a partire dai Sustainable Developement Goals (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite nell’ambito dell’Agenda 2030 a livello internazionale, al piano Europeo sul Green Deal per la sostenibilità ambientale e dal Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (BES) elaborato dall’Istat a livello italiano. Lo sviluppo di framework di misurazione del benessere si è accompagnato all’attenzione crescente sulla declinazione degli effetti delle politiche pubbliche, in linea con le raccomandazioni di Stiglitz et al. (2018) sull’utilizzo di misure alternative rispetto a quelle tradizionali, non più in grado da sole di fotografare le condizioni di vita di un paese. In tale scenario anche le pubbliche amministrazioni (PA) italiane hanno un ruolo fondamentale per il miglioramento del benessere dei cittadini ed hanno il fine ultimo di soddisfare i loro bisogni (Caramiello, 1989). Esse dovrebbero governare i propri cicli della performance (programmazione, gestione, misurazione e valutazione) in funzione del miglioramento del valore pubblico creato. Il valore pubblico potrebbe divenire il volano metodologico per la finalizzazione delle performance di ente verso il miglioramento del benessere dei cittadini di oggi e di domani. Perché ciò sia possibile, gli enti dovrebbero progettare il proprio ciclo di programmazione, misurazione e valutazione delle politiche (e relativi impatti) e delle azioni amministrative (e relative performance) nella prospettiva del valore pubblico e in funzione del miglioramento del benessere dell’utenza in maniera equa e sostenibile. Per farlo, questo lavoro suggerisce di ricorrere al Modello di governo del valore pubblico o Public Value Governance (PVG) ed allo strumento gestionale che sta alla base della sua creazione, la c.d. Piramide del valore pubblico (Deidda Gagliardo, 2002, 2015; Poddighe & Deidda Gagliardo, 2011), capace di mettere a sistema le performance di un ente e di finalizzarle verso uno stesso meta-target: il benessere equo e lo sviluppo sostenibile. Tra le amministrazioni che possono indirizzare maggiormente la crescita del benessere nazionale troviamo i Ministeri, operanti sia in filiere inter-ministeriali orizzontali sia come apice delle filiere di performance verticali, qualificandosi perciò come i soggetti principali per incidere sul miglioramento degli indicatori BES ed SDGs. In questo ambito, il lavoro si pone l’ulteriore obiettivo di indagare se il Modello di PVG possa rappresentare la giusta guida per le performance inter-ministeriali verso il miglioramento del benessere equo e dello sviluppo sostenibile tramite la co-creazione di valore pubblico. Questo aiuterà a comprendere come i Ministeri possano programmare, gestire, misurare e valutare le proprie performance di filiera verso questo ambizioso obiettivo.
Un Modello di Governo del Valore Pubblico verso il Benessere Equo e lo Sviluppo Sostenibile
papi luca
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2021
Abstract
L’attenzione alla quantificazione del benessere dei cittadini si è rafforzata considerevolmente negli ultimi anni. Ciò a partire dai Sustainable Developement Goals (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite nell’ambito dell’Agenda 2030 a livello internazionale, al piano Europeo sul Green Deal per la sostenibilità ambientale e dal Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (BES) elaborato dall’Istat a livello italiano. Lo sviluppo di framework di misurazione del benessere si è accompagnato all’attenzione crescente sulla declinazione degli effetti delle politiche pubbliche, in linea con le raccomandazioni di Stiglitz et al. (2018) sull’utilizzo di misure alternative rispetto a quelle tradizionali, non più in grado da sole di fotografare le condizioni di vita di un paese. In tale scenario anche le pubbliche amministrazioni (PA) italiane hanno un ruolo fondamentale per il miglioramento del benessere dei cittadini ed hanno il fine ultimo di soddisfare i loro bisogni (Caramiello, 1989). Esse dovrebbero governare i propri cicli della performance (programmazione, gestione, misurazione e valutazione) in funzione del miglioramento del valore pubblico creato. Il valore pubblico potrebbe divenire il volano metodologico per la finalizzazione delle performance di ente verso il miglioramento del benessere dei cittadini di oggi e di domani. Perché ciò sia possibile, gli enti dovrebbero progettare il proprio ciclo di programmazione, misurazione e valutazione delle politiche (e relativi impatti) e delle azioni amministrative (e relative performance) nella prospettiva del valore pubblico e in funzione del miglioramento del benessere dell’utenza in maniera equa e sostenibile. Per farlo, questo lavoro suggerisce di ricorrere al Modello di governo del valore pubblico o Public Value Governance (PVG) ed allo strumento gestionale che sta alla base della sua creazione, la c.d. Piramide del valore pubblico (Deidda Gagliardo, 2002, 2015; Poddighe & Deidda Gagliardo, 2011), capace di mettere a sistema le performance di un ente e di finalizzarle verso uno stesso meta-target: il benessere equo e lo sviluppo sostenibile. Tra le amministrazioni che possono indirizzare maggiormente la crescita del benessere nazionale troviamo i Ministeri, operanti sia in filiere inter-ministeriali orizzontali sia come apice delle filiere di performance verticali, qualificandosi perciò come i soggetti principali per incidere sul miglioramento degli indicatori BES ed SDGs. In questo ambito, il lavoro si pone l’ulteriore obiettivo di indagare se il Modello di PVG possa rappresentare la giusta guida per le performance inter-ministeriali verso il miglioramento del benessere equo e dello sviluppo sostenibile tramite la co-creazione di valore pubblico. Questo aiuterà a comprendere come i Ministeri possano programmare, gestire, misurare e valutare le proprie performance di filiera verso questo ambizioso obiettivo.File | Dimensione | Formato | |
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