È nell’interesse pubblico definire due misure di carattere territoriale per rendere più efficienti le città e contribuire all’obiettivo di neutralità climatica della UE per il 2050. La prima è la creazione di parchi fotovoltaici a servizio dei consumi energetici pubblici delle città (illuminazione, riscaldamento, ecc.). La proposta è quella di sviluppare una rete di parchi fotovoltaici localizzati all’interno e nei pressi dei grandi centri urbani, su aree dismesse di proprietà pubblica e sulle aree non utilizzate all’interno degli svincoli autostradali. Il testo indica una selezione di ex caserme e di svincoli autostradali nelle città di Torino, Milano e Roma per complessivi 240 ettari di superficie fondiaria, adatti per la produzione di circa 150 GWh/anno. Con una selezione di ex caserme in tutta Italia, si avrebbe una disponibilità fondiaria di 420 ettari, idonea per una capacità energetica di circa 262 GWh/anno. L’installazione proposta dei parchi fotovoltaici andrebbe fatta come misura “temporanea” delle aree pubbliche, in parallelo allo studio per la riqualificazione definitiva delle stesse aree, che si potrà attuare solo in pochi casi, come l’esperienza insegna. La seconda misura consiste nel definire lo strumento della certificazione energetica delle città (CEC), oggi inesistente, e di renderne obbligatorio l’uso nei procedimenti di assegnazione di alcune tipologie di finanziamenti pubblici, nazionali ed europei. La proposta muove dalla considerazione che le città in quanto tali sono tra i principali attori dei consumi energetici su scala globale. Occorre definire un “certificato APE” per le città, da rendere obbligatorio dopo un periodo di sperimentazione.
La programmazione di piani e strumenti territoriali per contenere il consumo energetico globale
Gastone AVE
Primo
2020
Abstract
È nell’interesse pubblico definire due misure di carattere territoriale per rendere più efficienti le città e contribuire all’obiettivo di neutralità climatica della UE per il 2050. La prima è la creazione di parchi fotovoltaici a servizio dei consumi energetici pubblici delle città (illuminazione, riscaldamento, ecc.). La proposta è quella di sviluppare una rete di parchi fotovoltaici localizzati all’interno e nei pressi dei grandi centri urbani, su aree dismesse di proprietà pubblica e sulle aree non utilizzate all’interno degli svincoli autostradali. Il testo indica una selezione di ex caserme e di svincoli autostradali nelle città di Torino, Milano e Roma per complessivi 240 ettari di superficie fondiaria, adatti per la produzione di circa 150 GWh/anno. Con una selezione di ex caserme in tutta Italia, si avrebbe una disponibilità fondiaria di 420 ettari, idonea per una capacità energetica di circa 262 GWh/anno. L’installazione proposta dei parchi fotovoltaici andrebbe fatta come misura “temporanea” delle aree pubbliche, in parallelo allo studio per la riqualificazione definitiva delle stesse aree, che si potrà attuare solo in pochi casi, come l’esperienza insegna. La seconda misura consiste nel definire lo strumento della certificazione energetica delle città (CEC), oggi inesistente, e di renderne obbligatorio l’uso nei procedimenti di assegnazione di alcune tipologie di finanziamenti pubblici, nazionali ed europei. La proposta muove dalla considerazione che le città in quanto tali sono tra i principali attori dei consumi energetici su scala globale. Occorre definire un “certificato APE” per le città, da rendere obbligatorio dopo un periodo di sperimentazione.File | Dimensione | Formato | |
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