Il tema della rigenerazione è veramente ampio e complesso e in Emilia Romagna inizia nel 2004 con una comunità di creativi che si insedia nell’ex Mercato Bestiame di Bologna nella periferia bolognese, occupando temporaneamente la struttura. Nell'intervento si esporranno alcune considerazioni in merito alle questioni più propriamente riguardanti l’architettura e la rigenerazione|ricostruzione dell’ambiente costruito, non dimenticando che un approccio ecosistemico e transdisciplinare non può non avvalersi di contributi provenienti da altri settori quali l’economia, la sociologia, la psicologia ed altri. Fondamentalmente parliamo della riattivazione di spazi di scarto attraverso differenti processi di mutazione. Nella nostra condizione nell'era della moltiplicazione degli scarti, degli sprechi del capitalismo, di un consumismo ingiustificato e di industrializzazioni si deduce che più di valorizzare la zona di marginalità conclamata, si tratta di mutare il pensiero ed attivare una concezione di "intreccio sociale", una zona di passaggio tra centralità e marginalità al processo di marginalizzazione, a un differenziale più che a una condizione stabile di marginalità," una spartizione costantemente rinegoziata tra il significante e l'insignificante". Queste considerazione sono tanto più vere in architettura ed è per questo che oggi tutto il mondo dell’architettura, e non solo, si occupa di rigenerazione. La rigenerazione è un pensiero strategico che ci inserisce nello spazio della negoziazione tra memoria, contaminazioni e innovazioni della contemporaneità; ci permette di creare una connessione tra passato e presente attraverso la manipolazione dell’esistente, l’ibridazione, la stratificazione, l’inserimento, la contaminazione. Una sovrascrittura che mantiene identificabile il passato innestata di un contemporaneo in costante “relazione comunicativa” col pre-esistente. La configurazione del luogo è così la risultante di intrecci circolari molteplici, ma non infiniti, che possono nella loro circolarità sovrapporsi per alcuni punti, ma mai coincidere, modellati nel tempo gli uni sugli altri senza mai de-identificarsi.

Cultura architettonica e rigenerazione urbana

gaiani alessandro
Primo
2020

Abstract

Il tema della rigenerazione è veramente ampio e complesso e in Emilia Romagna inizia nel 2004 con una comunità di creativi che si insedia nell’ex Mercato Bestiame di Bologna nella periferia bolognese, occupando temporaneamente la struttura. Nell'intervento si esporranno alcune considerazioni in merito alle questioni più propriamente riguardanti l’architettura e la rigenerazione|ricostruzione dell’ambiente costruito, non dimenticando che un approccio ecosistemico e transdisciplinare non può non avvalersi di contributi provenienti da altri settori quali l’economia, la sociologia, la psicologia ed altri. Fondamentalmente parliamo della riattivazione di spazi di scarto attraverso differenti processi di mutazione. Nella nostra condizione nell'era della moltiplicazione degli scarti, degli sprechi del capitalismo, di un consumismo ingiustificato e di industrializzazioni si deduce che più di valorizzare la zona di marginalità conclamata, si tratta di mutare il pensiero ed attivare una concezione di "intreccio sociale", una zona di passaggio tra centralità e marginalità al processo di marginalizzazione, a un differenziale più che a una condizione stabile di marginalità," una spartizione costantemente rinegoziata tra il significante e l'insignificante". Queste considerazione sono tanto più vere in architettura ed è per questo che oggi tutto il mondo dell’architettura, e non solo, si occupa di rigenerazione. La rigenerazione è un pensiero strategico che ci inserisce nello spazio della negoziazione tra memoria, contaminazioni e innovazioni della contemporaneità; ci permette di creare una connessione tra passato e presente attraverso la manipolazione dell’esistente, l’ibridazione, la stratificazione, l’inserimento, la contaminazione. Una sovrascrittura che mantiene identificabile il passato innestata di un contemporaneo in costante “relazione comunicativa” col pre-esistente. La configurazione del luogo è così la risultante di intrecci circolari molteplici, ma non infiniti, che possono nella loro circolarità sovrapporsi per alcuni punti, ma mai coincidere, modellati nel tempo gli uni sugli altri senza mai de-identificarsi.
2020
9788869958267
rigenerazione, ospitalità e traduzione, transdisciplinarità, scarto, alfabeto urbano
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