Nel presente studio si riflette sul significato che acquisisce l’espressione delle emozioni per gli studenti indigeni, che continuano gli studi all’università, considerando che appena il 2% degli studenti immatricolati nell’università ecuadoriana appartengono a popolazioni indigene. Pertanto si sostiene l’espressione delle emozioni con riferimenti teorici contemporanei, soprattutto, nell’analizzare il sentire emozionale costruito nel contesto socioculturale dei popoli indigeni, che è lontano da quello predominante nell’università. Ciò genera uno choc culturale che nel contesto accademico-pedagogico viene ignorato, oppure mal interpretato, generando processi di discriminazione e disparità. In altre parole, con chiarezza, si esplorerà un differente punto di vista sull’espressione delle emozioni rispetto ad azioni di discriminazione che continuano a livello latente nel sistema nazionale di educazione dell’Ecuador. L’espressione delle emozioni è stata oggetto di comparazione tra culture, cioè, le differenze culturali nella forma in cui si manifestano le emozioni che, non necessariamente sono equivalenti in tutte le culture, e ancor meno nelle popolazioni indigene. Come segnalano Cole e Tan l’espressione delle emozioni si sviluppa in contesti sociali e culturali, dove il l’ambiente culturale modula la rappresentazione sociale delle emozioni, proprio come l’attitudine emozionale delle persone a sentire attraverso differenti meccanismi di espressione. È così, per esempio, che gli episodi emozionali di tristezza espressi nel pianto nella cultura kichwa si frenano con discorsi d’incoraggiamento, mentre nella cultura tas´chila si risponde con gesti affettuosi. Secondo Henao e García l’espressione delle emozioni in contesti indigeni è stata poco studiata, in quanto sono considerate elementari per la razionalità occidentale. Di conseguenza, si dà per certo che la forma corretta del sentire sia definita nella cornice sociale e culturale di matrice eurocentrica, non è dato cogliere posture critiche a tale modello di ideale emozionale che si trasmette con modalità costante ed è generalizzata nelle società nazionali. Il che significa che gli ambienti sociali, culturali e linguistici degli studenti indigeni, che definiscono le loro emozioni, restano invisibili nello sviluppo dell’educazione formale. In sostanza, la vita emozionale degli studenti indigeni è stata storicamente mantenuta ai margini e minimizzata. Così che la pluralità sociale e culturale che le aule universitarie mettono assieme, dove predomina la presenza di studenti di città, con forme di espressione emozionale differenti che negano quelle del diverso, è rilevante quando dall’educazione dei popoli indigeni (familiare e comunitaria – non formale ed educazione interculturale bilingue-formale) si ricava un tipo di comportamento emozionale che sottopone lo studente al contrasto permanente. Nel caso specifico di studenti indigeni che seguono i loro corsi universitari, si riflette nell’uso pubblico della lingua originaria, i riferimenti culturali e le espressioni emozionali, in considerazione di una migliore interazione sociale, sono lasciati da parte nonostante il sistema nazionale di educazione abbia una visione interculturale e riconosca i diritti dei popoli indigeni.

L’espressione delle emozioni: discriminazione degli studenti indigeni in attività di studio

María Ramírez-Soasti;
2020

Abstract

Nel presente studio si riflette sul significato che acquisisce l’espressione delle emozioni per gli studenti indigeni, che continuano gli studi all’università, considerando che appena il 2% degli studenti immatricolati nell’università ecuadoriana appartengono a popolazioni indigene. Pertanto si sostiene l’espressione delle emozioni con riferimenti teorici contemporanei, soprattutto, nell’analizzare il sentire emozionale costruito nel contesto socioculturale dei popoli indigeni, che è lontano da quello predominante nell’università. Ciò genera uno choc culturale che nel contesto accademico-pedagogico viene ignorato, oppure mal interpretato, generando processi di discriminazione e disparità. In altre parole, con chiarezza, si esplorerà un differente punto di vista sull’espressione delle emozioni rispetto ad azioni di discriminazione che continuano a livello latente nel sistema nazionale di educazione dell’Ecuador. L’espressione delle emozioni è stata oggetto di comparazione tra culture, cioè, le differenze culturali nella forma in cui si manifestano le emozioni che, non necessariamente sono equivalenti in tutte le culture, e ancor meno nelle popolazioni indigene. Come segnalano Cole e Tan l’espressione delle emozioni si sviluppa in contesti sociali e culturali, dove il l’ambiente culturale modula la rappresentazione sociale delle emozioni, proprio come l’attitudine emozionale delle persone a sentire attraverso differenti meccanismi di espressione. È così, per esempio, che gli episodi emozionali di tristezza espressi nel pianto nella cultura kichwa si frenano con discorsi d’incoraggiamento, mentre nella cultura tas´chila si risponde con gesti affettuosi. Secondo Henao e García l’espressione delle emozioni in contesti indigeni è stata poco studiata, in quanto sono considerate elementari per la razionalità occidentale. Di conseguenza, si dà per certo che la forma corretta del sentire sia definita nella cornice sociale e culturale di matrice eurocentrica, non è dato cogliere posture critiche a tale modello di ideale emozionale che si trasmette con modalità costante ed è generalizzata nelle società nazionali. Il che significa che gli ambienti sociali, culturali e linguistici degli studenti indigeni, che definiscono le loro emozioni, restano invisibili nello sviluppo dell’educazione formale. In sostanza, la vita emozionale degli studenti indigeni è stata storicamente mantenuta ai margini e minimizzata. Così che la pluralità sociale e culturale che le aule universitarie mettono assieme, dove predomina la presenza di studenti di città, con forme di espressione emozionale differenti che negano quelle del diverso, è rilevante quando dall’educazione dei popoli indigeni (familiare e comunitaria – non formale ed educazione interculturale bilingue-formale) si ricava un tipo di comportamento emozionale che sottopone lo studente al contrasto permanente. Nel caso specifico di studenti indigeni che seguono i loro corsi universitari, si riflette nell’uso pubblico della lingua originaria, i riferimenti culturali e le espressioni emozionali, in considerazione di una migliore interazione sociale, sono lasciati da parte nonostante il sistema nazionale di educazione abbia una visione interculturale e riconosca i diritti dei popoli indigeni.
2020
978-88-99302-35-1
Pedagogia, ermeneutica, etica, discriminazione, popoli indigeni
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