Esiste una relazione proficua tra metodologia e tecnica, tanto che in ogni tecnica è pos-sibile rilevare elementi metodologici, che da secoli si trasformano in forme di didattica. Un chiara esemplificazione di questa affermazione sono le botteghe artigianali del Medioevo. Si pone l’attenzione alle modalità con si acquisiscono le tecniche: un apprendimento che nasce dall’esperienza e si traduce in tradizione, oppure l’applicazione di “conoscenze scientifiche”, nel rispetto delle epoche storiche nel loro evolversi in termi-ni di lavoro, produzione, impiego di strumenti. È opportuno e necessario che l’intellet-tuale si faccia carico di un dovere educativo, per suggerire l’impiego aperto e democra-tico dei mezzi di comunicazione e questo lavoro vuole andare in questa direzione con onestà e senso etico. Riflettere sulla massificazione prodotta dall’informale sulle prati-che educative deve condurre a ripristinare il vantaggio della conoscenza autentica e critica. Le osservazioni svolte, ci fanno credere che si possa individuare la necessità di un nuovo imperativo morale, inerente alle tecniche e i metodi, soprattutto quando si fanno mezzi di apprendimento, che ponga il problema della responsabilità futura: il fat-tore ecologico non può essere affrontato solo nell’emergenza attuale, in quanto dalle scelte del presente dipendono le condizioni di vivibilità del domani.
Teoria e metodologia della ricerca educativa
Giorgio Poletti
2020
Abstract
Esiste una relazione proficua tra metodologia e tecnica, tanto che in ogni tecnica è pos-sibile rilevare elementi metodologici, che da secoli si trasformano in forme di didattica. Un chiara esemplificazione di questa affermazione sono le botteghe artigianali del Medioevo. Si pone l’attenzione alle modalità con si acquisiscono le tecniche: un apprendimento che nasce dall’esperienza e si traduce in tradizione, oppure l’applicazione di “conoscenze scientifiche”, nel rispetto delle epoche storiche nel loro evolversi in termi-ni di lavoro, produzione, impiego di strumenti. È opportuno e necessario che l’intellet-tuale si faccia carico di un dovere educativo, per suggerire l’impiego aperto e democra-tico dei mezzi di comunicazione e questo lavoro vuole andare in questa direzione con onestà e senso etico. Riflettere sulla massificazione prodotta dall’informale sulle prati-che educative deve condurre a ripristinare il vantaggio della conoscenza autentica e critica. Le osservazioni svolte, ci fanno credere che si possa individuare la necessità di un nuovo imperativo morale, inerente alle tecniche e i metodi, soprattutto quando si fanno mezzi di apprendimento, che ponga il problema della responsabilità futura: il fat-tore ecologico non può essere affrontato solo nell’emergenza attuale, in quanto dalle scelte del presente dipendono le condizioni di vivibilità del domani.File | Dimensione | Formato | |
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