Il saggio dimostra sul piano paleografico e filologico che il secondo fascicolo dell’apografo ambrosiano (ms. H 55 inf., unità 6), contenente una copia parziale dell’episodio della Rocca di Tristano (OF C XXXII 76-109) e del frammento I delle Stanze per la storia d’Italia, non può essere descriptus del primo fascicolo, come si è soliti ritenere. I dati dell’analisi filologica permettono di individuare una diversa parentela tra i due testimoni e in alcuni luoghi la corretta sequenza delle varianti ariostesche, diversa rispetto a quella stabilita in passato da Santorre Debenedetti. Il saggio infine, suggerisce il percorso che ha portato i due frammenti nella biblioteca di Gian Vincenzo Pinelli.
I manoscritti ambrosiani della Rocca di Tristano e della Storia d’Italia e la rappresentazione degli originali perduti
Valentina Gritti
2020
Abstract
Il saggio dimostra sul piano paleografico e filologico che il secondo fascicolo dell’apografo ambrosiano (ms. H 55 inf., unità 6), contenente una copia parziale dell’episodio della Rocca di Tristano (OF C XXXII 76-109) e del frammento I delle Stanze per la storia d’Italia, non può essere descriptus del primo fascicolo, come si è soliti ritenere. I dati dell’analisi filologica permettono di individuare una diversa parentela tra i due testimoni e in alcuni luoghi la corretta sequenza delle varianti ariostesche, diversa rispetto a quella stabilita in passato da Santorre Debenedetti. Il saggio infine, suggerisce il percorso che ha portato i due frammenti nella biblioteca di Gian Vincenzo Pinelli.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.