In Italia il “consumo di suolo” è definito come «una variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale» . Circoscrivere il suolo ai soli parametri di permeabilità e uso risulta troppo prescrittiva e debole in termini di visione nel land management e nei processi di pianificazione territoriale. Il rischio di questo approccio prettamente quantitativo e standardizzante è quello di interpretare il territorio in forma parcellizzata e astratta, senza inglobare le specificità contestuali ambientali che sono alla base del mantenimento dei servizi ecosistemici, obiettivo ultimo della limitazione al consumo di suolo inteso come matrice ambientale e risorsa non rinnovabile. In conseguenza alla complessità dei fattori da valutare, la pianificazione dovrebbe aprirsi a un rapido aggiornamento del concetto, assimilando apporti afferenti da discipline come la geologia, l’ingegneria, l’ecologia del paesaggio e tradurli in parametri progettuali che possano combinare gli standard urbanistici con le metriche del paesaggio, garantendo coerenza con gli obiettivi iniziali. Lavorando sull’effettivo stato di salute del suolo, rappresentato da aree che dal punto di vista normativo non vengono considerate tali, si cerca di avviare una riflessione sulla riforma di un concetto che riteniamo fondamentale per le sfide della pianificazione e della progettazione del paesaggio nel prossimo futuro.
Paesaggio, degrado e consumo di suolo. Concetti e proposte verso il progetto di land management
L. EmanueliCo-primo
;G. Lobosco
Co-primo
;V. MencariniCo-primo
2020
Abstract
In Italia il “consumo di suolo” è definito come «una variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale» . Circoscrivere il suolo ai soli parametri di permeabilità e uso risulta troppo prescrittiva e debole in termini di visione nel land management e nei processi di pianificazione territoriale. Il rischio di questo approccio prettamente quantitativo e standardizzante è quello di interpretare il territorio in forma parcellizzata e astratta, senza inglobare le specificità contestuali ambientali che sono alla base del mantenimento dei servizi ecosistemici, obiettivo ultimo della limitazione al consumo di suolo inteso come matrice ambientale e risorsa non rinnovabile. In conseguenza alla complessità dei fattori da valutare, la pianificazione dovrebbe aprirsi a un rapido aggiornamento del concetto, assimilando apporti afferenti da discipline come la geologia, l’ingegneria, l’ecologia del paesaggio e tradurli in parametri progettuali che possano combinare gli standard urbanistici con le metriche del paesaggio, garantendo coerenza con gli obiettivi iniziali. Lavorando sull’effettivo stato di salute del suolo, rappresentato da aree che dal punto di vista normativo non vengono considerate tali, si cerca di avviare una riflessione sulla riforma di un concetto che riteniamo fondamentale per le sfide della pianificazione e della progettazione del paesaggio nel prossimo futuro.File | Dimensione | Formato | |
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