I paesaggi culturali, prodotto dell'interazione tra uomo e territorio, sono capaci di generare un equilibrio stabile nel tempo, producendo ambienti di particolare valore ecologico ed estetico. Le profonde modificazioni indotte da nuovi fenomeni climatici, sociali ed economici rappresentano una minaccia per questi territori e le comunità che li abitano, ma anche una sfida per comprendere come indirizzare la loro evoluzione nel senso di una rinnovata corrispondenza tra forme dell'attività umana e produzione del paesaggio. Il contributo affronta simili tematiche nell'ambito del fragile sistema territoriale del Parco Nazionale delle Cinque Terre, applicando i concetti della progettazione per scenari alternativi al fine di ripensare il sistema storico-patrimoniale dei terrazzamenti agricoli come elemento infrastrutturale integrato per un territorio resiliente. Un dispositivo capace di contrastare il crescente rischio idro-geologico cui l'area del Parco è soggetta, meglio rispondendo alle mutate esigenze locali. La riflessione individua, a partire dall'equazione universale di perdita di suolo (USLE), le principali variabili di incertezza che insistono sul territorio e, sulla base delle possibili interazioni tra queste, vengono tracciate possibili macro-categorie di interventi sulle cosiddette “unità di versante”, attraverso matrici 2x2. In un'ottica strategica, definire un programma di trasformazione resiliente del sistema ambientale del Parco Nazionale delle Cinque Terre in un orizzonte temporale di circa vent'anni significa ragionare in termini di adattabilità ai diversi scenari che potranno presentarsi nel prossimo futuro.
Scenari per la rigenerazione di paesaggi culturali fragili: il caso del Parco Nazionale delle Cinque Terre
Dorato E.
Co-primo
;Lobosco G.Co-primo
2020
Abstract
I paesaggi culturali, prodotto dell'interazione tra uomo e territorio, sono capaci di generare un equilibrio stabile nel tempo, producendo ambienti di particolare valore ecologico ed estetico. Le profonde modificazioni indotte da nuovi fenomeni climatici, sociali ed economici rappresentano una minaccia per questi territori e le comunità che li abitano, ma anche una sfida per comprendere come indirizzare la loro evoluzione nel senso di una rinnovata corrispondenza tra forme dell'attività umana e produzione del paesaggio. Il contributo affronta simili tematiche nell'ambito del fragile sistema territoriale del Parco Nazionale delle Cinque Terre, applicando i concetti della progettazione per scenari alternativi al fine di ripensare il sistema storico-patrimoniale dei terrazzamenti agricoli come elemento infrastrutturale integrato per un territorio resiliente. Un dispositivo capace di contrastare il crescente rischio idro-geologico cui l'area del Parco è soggetta, meglio rispondendo alle mutate esigenze locali. La riflessione individua, a partire dall'equazione universale di perdita di suolo (USLE), le principali variabili di incertezza che insistono sul territorio e, sulla base delle possibili interazioni tra queste, vengono tracciate possibili macro-categorie di interventi sulle cosiddette “unità di versante”, attraverso matrici 2x2. In un'ottica strategica, definire un programma di trasformazione resiliente del sistema ambientale del Parco Nazionale delle Cinque Terre in un orizzonte temporale di circa vent'anni significa ragionare in termini di adattabilità ai diversi scenari che potranno presentarsi nel prossimo futuro.File | Dimensione | Formato | |
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